Il singolo di lancio dell’EP è “Spoon blues”, brano che mescola blues e rap. Questa traccia non è il classico rap arrabbiato, denota la voglia di sperimentare propria del trio. I Dish Fillers nascono nel 2015 e scelgono come famiglia discografica la Layell Label, etichetta indipendente.
I Dish Fillers propongono un EP in grado di offrire uno spaccato sulla realtà hip hop e rap italiana. “Spoon blues” vede la collaborazione di Dragwan, rapper della provincia torinese. Speaker Vito, invece, è il rapper della provincia di Avellino, trapiantato al nord, che collabora al pezzo più funky dell’EP.
“Ital*Ink” è come se fosse un grande unico pezzo in grado di ospitare le diverse realtà rap e hip hop senza divisioni
“Funky powa” è il pezzo più energetico di “Ital*Ink”, degno di una pista di ballo. Lontani dalle divisioni fra nord e sud, i Dish Fillers cantano «Da Avellino a Torino un solo grido / Funky power funky power». Le collaborazioni, infatti, diventano il manifesto artistico del trio torinese: la musica arriva a tutti, senza gerarchie.
Il viaggio italiano prosegue correndo sulle linee di inchiostro scritte da Garo LaOhm. Si scende giù in Campania con il brano “Nun ce po’ fermà” con Dope One, interessante rap campano attivo sulla scena musicale dal 2015 con un primo album, dopo anni passati fra serate e esibizioni.
Si tocca territorio romano con il pezzo “Still Standing” in collaborazione con Loco, rapper della capitale. Insomma “Ital*Ink” è come se fosse un grande unico pezzo in grado di ospitare le diverse realtà rap e hip hop senza divisioni. La scelta di arricchire il proprio lavoro con la creatività di altri artisti è propria dei Dish Fillers, ideatori anche del collettivo artistico The Kitchen Studio.
Senza zone rosse, arancioni e gialle, “Ital*Ink” è un EP che trova spazio per gli appassionati del genere rap e della cultura hip hop su tutto il territorio italiano. In un’epoca di distanziamento fisico la musica può diventare il luogo della vicinanza artistica e creativa.