In ordine sparso: Maria Mirani, Giada Lembo, Marialaura Savoldi e Greta Frera: le Viadell'ironia.
In ordine sparso: Maria Mirani, Giada Lembo, Marialaura Savoldi e Greta Frera: le Viadell'ironia.

LE RADICI SUL SOFFITTO, il primo lavoro discografico di VIADELLIRONIA

viadellironia le radici sul soffittoUscito il 20 Novembre, si chiama “Le radici sul Soffitto” ed è il primo album di Viadellironia. Progetto già noto nei meandri della provincia bresciana, questo del quartetto aveva già convinto Cesareo, chitarra di Elio e Le Storie Tese. Dopo l’ascolto di quel primo EP che era “Blu Moderno”, infatti, la storia di “Radici sul Soffitto” andava già a ficcarsi nelle anticamere delle creazioni.

Non solo Davide Luca Civaschi ne firma la produzione ed Edda una straordinaria partecipazione. Il disco è anche vincitore del bando SIAE “Per chi crea”, concorso dedicato alle opere prime. Ed è proprio “Ho la febbre”, il brano in featuring con Edda, il singolo estratto che ha anticipato l’uscita del disco e messo Filippo Pax alla regia. Numero tre della tracklist, il pezzo fornisce una panoramica piuttosto radicale del sound del gruppo. Un sound inconfondibilmente indie rock, di quello penetrante e ben suonato, cristallino e vibrante, mai lineare eppure beatamente massivo.

Viadellironia, progetto già noto nella provincia bresciana, aveva già convinto Cesareo dopo l’ascolto del primo EP

Quella di “Radici sul soffitto” è infatti un’architettura sonora che rimanda a un cantautorato sciolto tra sezioni ritmiche magnetiche e corde suonate a treccia. Tensione volteggiante e leggerezza perforante. Queste, le dieci le tracce che vanno a scomporre i frattali dell’esistenza, a verniciare paesaggi che non hanno cornici e di cui pure si raccontano le trame. Forti, le eco anni ’90 di gruppi che di certo hanno ispirato e magari unito voce e chitarra di Maria Mirani con quella di Greta Frera, il basso di Giada Lembo e le pelli di Marialaura Savoldi.

Penso agli Afterhours, ma anche a certe melodie punk pop che trasformano l’elettrico in qualcosa di più etereo, più sottile. Bellissime poi, certe segnaletiche sonore che conducono a Elliott Smith. Come in “Figli della Storia”, a chiusura del disco. Ad ogni modo, ascoltando le diverse aperture melodiche e sonore di “Radici sul Soffitto”–  mentre ci si trova a battere i piedi a tempo di tamburo, a muovere il capo al ritmo della corda, a sentire ed ascoltarne le parole – se ne cava una straordinaria coesione creativa, una viva forza esecutiva e un raffinato estro comunicativo. Questo, di Viadellironia, mi pare certo e “Radici sul Soffitto” canta chiaro.

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