I Little Pieces of Marmelade sono il cocktail che ti versano addosso, proprio quando pensi di aver scampato intatto la serata
Album omonimo, vero e proprio debutto della band, è la sintesi di generi musicali fluidi. Dal grunge alla psichedelia, conservando una costante attitudine punk. L’urgenza espressiva, comunicativa, spinge gli artisti a produrre e pubblicare, per colmare anche un certo vuoto che l’attesa porta con sé. La dimensione live è quella in cui i Little Pieces of Marmelade si realizzano completamente, ma le previsioni al riguardo non promettono bene. Infatti, la fase che sta investendo gli eventi musicali e l’universo dello spettacolo e della cultura è ciò che meno si possa desiderare. Quando però scrivere sfiora la necessità fisiologica, anche momenti così aridi possono diventare terreno fertile per nuovi fiori.
Nove tracce graffiano le orecchie e le gole, tra le distorsioni di “Ballan Tee” e i suoni effettati di “Akanè”. Dai Red Hot Chili Peppers dei tempi di “The Uplift Mofo Party Plan” ai Rage Against The Machine. Una tradizione in divenire che lascia forse dei dubbi solo relativi alla scelta della lirica inglese, dilemma shakespeariano per antonomasia in questi casi. “Little Pieces of Marmelade” è tutto questo: immediatezza sonora, una miscela di abitudini musicali, un’urgenza artistica a tutto volume e un riconoscibile impatto punk. I Little Pieces of Marmelade sono il cocktail che ti versano addosso, proprio quando pensi di aver scampato intatto la serata.