Il nuovo lavoro discografico de L’Omino e i suoi Palmipedoni arriva dopo la pubblicazione del precedente Ep chiamato “Bugie” dove testi e musica presentavano al pubblico un gruppo di qualità elevata. Con “Escoriazioni” vi è un viaggio compositivo avanzato, ulteriormente, verso un folk autoriale ancor di più a fuoco con suoni punk ben mescolati alla chitarra acustica.
L’Omino e i suoi Palmipedoni racconta le “Escoriazioni” dell’Occidente senza retorica o ideologia
All’interno sono presenti 9 canzoni dai titoli chiari, diretti e originali con echi storico-letterari fino all’uso della lingua latina con la locuzione “Per aspera ad astra”; significato odierno “Sino alle stelle, superando le difficoltà”. Se non si trattasse di un gruppo emergente, si parlerebbe di un’idea musicale unica. In poche parole, si utilizzerebbe il termine tecnico di matrice anglosassone: concept-album.
Musica e parole sono calibrate con metodo certosino a tal punto da far coincidere i pensieri dell’autore e dell’ascoltatore in un’unica visione. Nella tracklist di “Escoriazioni” ci sono Lampedusa, una zattera, una medusa e un imbianchino. Il paesaggio è preciso e l’intento di porre l’attenzione sull’attualità non va spiegato ma solo ascoltato. S’intravede un mare con le sue storie fatte di persone allo sbando e in cerca di una vita migliore.
L’Omino e i suoi Palmipedoni racconta le escoriazioni dell’Occidente senza retorica o ideologia, ma con una crudeltà vera senza perdere la speranza nell’altro. Ascoltando l’intero progetto senza pausa si possono ritrovare riferimenti come Colapesce, Brunori Sas e Vinicio Capossela. Sarebbe curioso poter chiedere a L’Omino e i suoi Palmipedoni se questi nomi siano nelle playlist ascoltate di recente.