Music.it On Spotify presenta: Una Sera D'Inverno Vol. 1
Music.it On Spotify presenta: Una Sera D'Inverno Vol. 1

MUSIC.IT ON SPOTIFY presenta: UNA SERA D’INVERNO VOL. 1

L’inverno è alle porte, le giornate si accorciano e noi siamo pure tappati in  casa per la pandemia. Quale miglior modo di passare una giornata fredda e uggiosa al caldo, con una  tazza di tè, un libro e una bella playlist di musica adatta al periodo?

Music.it vuole accompagnarvi durante tutta la stagione fredda con ”Una Sera d’Inverno” , con una carrellata di canzoni italiane e straniere dei più svariati generi, dall’indie al rock, dal folk al country, dal jazz al blues alla classica.


Zen Circus – ”L’Ultima Casa Accogliente”

”L’Ultima Casa Accogliente” è la title track dell’omonimo LP degli Zen Circus. L’ultimo disco è forse il lavoro più variegato e intellettuale della band in quasi 20 anni di carriera (qui la recensione). ”L’Ultima Casa Accogliente” è un disco (e una canzone) che parla del rapporto con il proprio corpo; ma a detta degli stessi Zen Circus ha assunto involontariamente un altro messaggio con l’arrivo della pandemia. Il brano riporta alla mente il meglio della produzione prog italiana.

«E niente, sei il mio continente
L’ultima casa accogliente
Elena
Come va
Nevica
Nell’anima
Elena
Edera
Si arrampica
Libera»

Ben Matthews ft. Holli Scott – ”No Good”

È difficile associare la colonna sonora di un videogioco al jazz, ma nell’ottima serie indie: ”This Is The Police” troverete tanto jazz di qualità. ”No Good” è un pezzo freddo, dalle tinte noir. La musica è stata scritta dal compositore jazz Ben Matthews (che ha prodotto buona parte della soundtrack dell’intera saga); mentre il testo e la voce sono della bravissima Holli Scott.

«Long Rain, beats down in waves, on pavement
The wind sings its woes, while I’m waiting
For them cold, to reach my bone»

Giorgio Canali & Rossofuoco – ”Precipito”

Giorgio Canali è una delle colonne portanti della musica alternative italiana; cantante, chitarrista, tecnico del suono e produttore. Ha collaborato con centinaia di artisti e band;  due sue esperienze degne di nota: ha accompagnato i Litfiba come tecnico del suono in un tour nell’allora URSS e ha prodotto lo storico e omonimo ” Verdena ” nel 1999 . Giorgio Canali esordisce nella scena punk italiana di fine anni 70′ e partecipa alla formazione dei CSI (dopo aver lavorato all’ultimo disco dei CCCP come tecnico del suono e chitarrista). Dal 1998 inizia il suo sodalizio con i Rossofuoco che porterà a ben 6 album e a centinaia di esibizioni dal vivo.

«Giù, vertiginosamente giù
Senza dimenticare di girarti verso le telecamere
Fare cheese ai fotografi, poi
Giù a pugni chiusi
Che all’impatto i sismografi
Non resteranno delusi»

Doc Watson – Down In The Valley To Pray

Arthel Lane “Doc” Watson è uno dei cantautori folk più influenti del ventesimo secolo insieme a Merle Travis e Chet Atkins. Cieco dall’età di sei anni, Doc Watson impara a suonare tantissimi strumenti e affina le sue abilità canore. I suoi lavori hanno influenzato band e artisti del calibro dei Grateful Dead; e  la sua conoscenza enciclopedica è stata fondamentale per la  preservazione della canzone tradizionale americana, di cui il gospel  “Down In The Valley To Pray” è un’ottimo esempio.

«As I went down in the valley to pray
Studyin’ about that good old way
And who shall wear the stary crown
Good Lord, show me the way»

Erica Mou – ”Dove Cadono i Fulmini”

Dotata di una grande espressività vocale e di una notevole tecnica fingerpicking alla chitarra acustica; Erica Mou è una delle cantautrici più interessanti di questa generazione. La canzone  ”Dove Cadono i Fulmini” fa parte della soundtrack del film ”Una Piccola Impresa Meridionale” di Rocco Papaleo.

«Non tornerò
Mai più
Sulle orme
Scarpe nel fango
Non mi fanno correre
Non tornerò
Mai più
Sulle orme
Me le ricordo
Già bene»

Wilco & Billy Bragg – ”Blood Of The Lamb”

I Wilco sono un gruppo di alternative country americano che nel corso della propria carriera si sono avvicinati al blues e all’alternative rock. Billy Bragg invece è un versatile e istrionico songwriter inglese la cui musica combina elementi punk, soul e folk insieme a testi associabili alla canzone di protesta.

Le due realtà musicali si incontrano  quando vengono contattati dalla figlia di  Woody Guthrie, Nora, per scrivere la  musica per parte di un corpus di testi inediti e mai pubblicati (circa un migliaio) dal leggendario cantautore. Nasce così ”Mermaid Avenue”; i musicisti scelgono di non ricalcare lo stile di Guthrie ma di creare un nuovo sound contemporaneo e ottengono un grande successo sia a livello di vendite che di premi. “Blood Of The Lamb” è infatti tratta dall’album ”Mermaid Avenue Vol.II”.

«Is your soul all spotless?
Is it clean as the snow?
Are you washed in the blood of the lamb?»

Murubutu, Claver Gold – ”Le Notti Bianche”

 

MurubutuClaver Gold sono probabilmente due dei rapper più talentuosi e atipici della scena italiana che hanno collaborato insieme in diverse pubblicazioni. “Le Notti Bianche” è tratta da ”Tenebra è la notte”,un album dove tutti i brani hanno come punto in comune l’argomento della notte (per l’appunto). La canzone, ispirata a un racconto di  Fëdor Dostoevskij, descrive nel magnifico stile letterario del duo la nascita di un’ossessione per una ragazza; avvenuta proprio durante una passeggiata in una sera invernale.

«Tutto d’un tratto le sensazioni vengono interrotte
Più che svanite direi lenite o del tutto ridotte
Anche la neve si congelava dentro le condotte
Gli occhi di lei negli occhi miei solo per quella notte»

Anna Calvi, David Byrne –  ”Strange Weather”

La cantautrice inglese Anna Calvi si è imposta nelle grandi scene con una presenza e un carisma innegabile e un sound a metà strada che attinge a piene mani dal brit rock, dal’ambient e dal cantautorato moderno. La songwriter ha stregato mostri sacri del calibro di Brian Eno e David Byrne dei Talking Heads, che canta con lei nell’omonima  title track dell’ EP  ”Strange Weather”.

« Wake up slowly, there are blue skies
Cutting white lines in black matter
I see them shinin’ through your drunken eyes
Carving silver in strange weather    »

Teatro degli Orrori – ”È Colpa Mia”

Uno dei gruppi più interessanti e coinvolgenti degli anni 10′ italiani; gli (ahimè) ormai sciolti Teatro degli Orrori si sono mossi per quindici anni fra il post punk, il noise e l’alternative rock classico italiano, mettendo in musica il dramma dell’attualità sociale e politica, con testi ispirati ai e dai grandi della letteratura mondiale del calibro di Ken Saro-WiwaAntonin Arnaud Vladimir Majakovskij.

«Neppure se ti vedo piangere
riesco ad essere felice
neppure se ti parlo veramente
quando ti dico
che per me non conti niente
neppure tu
è una vita spesa male
ma tanto ormai è finita e lo sai
perché è finita
era un autunno
mentre l’inverno si avvicina»

Ane Brun – ” All My Tears ”

Ane Brunvoll (nome d’arte Ane Brun) è una songwriter norvegese che ha iniziato la sua carriera nel folk contemporaneo nei primi anni 2000. ”All My Tears” è una canzone in stile classic folk americano e fa parte della raccolta ”Rarities”; che contiene (oltre al materiale inedito della stessa Brun) anche una serie di interessanti cover dei The Beatles,dei Depeche Mode, di Bob Dylan, di Bjork e di Elvis.

«Gold and silver blind the eye
Temporary reaches light
Come and eat from heavens store
Come and drink and thirst no more»

IDLES – ”A Hymn”

Abbiamo già parlato degli IDLES e di ”A Hymn” estensivamente. In questa canzone l’heavy post punk della band di Birmingham fa spazio a una canzone fredda e malinconica, che parla dei suburbs inglesi. per utilizzare le parole del frontman Joe Talbot : «A Hymn è un inno che gioisce del virus sinistro e necrotizzante del mediocre. È il suono dei denti che affondano nel tuo collo mentre ti alzi nel sonno con gli occhi aperti. Amen»

«Hot Zumba classes at the new church
I lost ten pounds for the wedding
I played happy til my teeth hurt
Sofa surfer extraordinaire
Lambert’s ash in my falling hair, yeah»

Tre Allegri Ragazzi Morti – ” Prova a Star con Me un’Altro Inverno a Pordenone”

Figlia del Great Complotto di Pordenone; I T.A.R.M. sono una delle band  indie rock italiane più attive nel nostro panorama culturale. Oltre all’avere 14 LP e centinaia di esibizioni live all’attivo dal 1994 ad oggi, il trio gestisce l’etichetta indipendente La Tempesta Dischi.

«Prova a star con me un altro inverno a Pordenone
Sarà un letargo dolce senza inverno e freddo
Sarà che è sempre troppo
Dice che qui non resta
Che quel che vuole qui non c’è
Ci fosse almeno una ragazza uguale identica a me
Dice che qui non resta
Che non lo fermerà
Il bene che gli vuoi ancora, il bene che ti vorrà»

The Cure – ” Close To Me ”

Impossibile non aver mai sentito una canzone dei The Cure; parliamo di uno dei gruppi inglesi più influenti del rock moderno. Eredi diretti del punk inglese, influenzarono pesantemente moltissime formazioni new wave, post punk e goth rock in tutto il mondo.

«But if I had your faith
Then I could make it safe and clean
Oh, if only I was sure
That my head on the door was a dream»

Wolfgang Amadeus Mozart – ” Serenata in Si Maggiore, Gran Partita ”

La ”Gran Partita” è considerata una delle composizioni più complesse e ampie di Mozart; profondamente innovativa nel modo di concepire la partitura degli strumenti a fiato.


Billie Holiday – ” The Man I Love ”

”The Man I Love” è un classico del jazz, testi di Ira Gershwin e musica di Bob Gershwin; sono tantissime le interpretazioni di questa toccante canzone. Da MinaLiza Minelli Sheryl Crow, tante hanno cantato la loro versione di questo pezzo, noi abbiamo scelto quella di Billie Holiday.

«Maybe I shall meet him Sunday
Maybe Monday, maybe not
Still I’m sure to meet him one day
Maybe Tuesday will be my good news day»

Ministri – ” Inverno ”

”Inverno” è uno storico brano di Fabrizio De André facente parte di ”Tutti Morimmo a Stento”, uno dei primi concept album della musica italiana, che parla della morte fisica e psicologica dell’individuo. La peculiarità di questo brano è che è l’unico dell’LP a far intravedere uno spiraglio di speranza. La versione scelta è una cover dei Ministri e fa parte della raccolta “Faber Nostrum”, uscita nel 2019 e contenente quindici pezzi del Cantautore italiano per eccellenza reinterpretati da numerose band indie contemporanee.

«Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l’amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino»

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