In foto Reesut, mentre svela la sua matrice dell'universo.
In foto Reesut, mentre svela la sua matrice dell'universo.

REESUT, uno sguardo solenne e suggestivo alla “matrice” delle cose

Reesut, coverReesut, progetto solista di Diego Federico Porfiri, presenta il suo nuovo album in studio dal titolo omonimo.

Ad un primo ascolto ci troviamo proiettati tra sonorità elettroniche dal sapore ambient, noise e beat. Un sound semplice, quasi scarno, costruito attorno a un singolo suono, come a volerlo estraniare dal contesto. 

Reesut in questi 7 brani ci porta in un paesaggio sonoro straniante, dilatato e fatto di suggestioni e ripetizioni sonore. Sembra quasi di trovarsi in un universo a parte, complesso, eppure estremamente sintetizzato in questi suoni semplici e asciutti.

“Reesut”, un paesaggio sono straniante e dilatato

Indubbiamente non stiamo parlando di elettronica di largo consumo. Quella che potete ascoltare in qualsiasi locale, per intenderci. “Reesut” è un disco complesso che richiede attenzione per i dettagli e una buona dose di concentrazione. Ed è proprio questa particolarità che lo rende affascinante.

In questo disco ogni suono e ogni “rumore” è concepito per dare un significato a quel preciso momento. Che si tratti di un beat o di un suono più “acustico”, tutto è congegnato per creare un’immagine nella testa dell’ascoltatore.

Reesut, uno sguardo alla matrice delle cose

Ascoltare “Reesut” è come guardare la famosa “matrice” dell’universo. In questo disco sembra di guardare il mondo attraverso lo schema, attraverso il progetto di base, che dà vita all’insieme. 

Ascoltando i 7 brani che compongono “Reesut”, si ha la sensazione di ascoltare un qualcosa di solenne e di austero. Estraniare il sound dal contesto riesce ad elevarlo a un qualcosa di altro. Come se l’ascoltatore fosse portato in una sorta di trance e poi catapultato fuori dal suo corpo in un universo sonoro avvolgente e sinusoidale.

Questo non è il classico disco che si ascolta tanto per, e va bene così. Un lavoro come “Reesut” ha bisogno di un tempo e uno spazio dedicati. Di un momento di riflessione e della giusta apertura mentale.

Un disco interessante, fatto per gli amanti della vera elettronica e per chi ama perdersi tra le pieghe di un viaggio sonoro austero e non convenzionale.

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