Renato Zero in occasione del concerto di Campovolo - Reggio Emilia
Renato Zero in occasione del concerto di Campovolo - Reggio Emilia

RENATO ZERO compie 69 anni, tanti auguri allo ZEROFOLLE d’Italia

Renato Fiacchini, in arte Renato Zero, compie oggi ben 69 anni. L’età non è certo un problema per questo artista della nostra penisola, e infatti il prossimo 4 ottobre uscirà il suo 30^ album in studio, “Zero Il Folle”. In onore alla sua brillante e provocante carriera abbiamo deciso di proporre 10 brani del “cantattore” più amato d’Italia.

L’esordio di Renato Zero

È negli anni ’60 che inizia la creazione del personaggio dello “Zerofolle”. Mentre pian piano prendeva piede il glam rock, tra pailettes e piume, anche Renato Zero inizia a proporre la sua fresca, nuova ed eccentrica personalità. Il debutto dell’alternativo Renato Zero avviene negli anni ’70. “No! Mamma, no!” è il primo album uscito nel ’73.

https://youtu.be/bYW91b4_H4s

L’album “Zerofobia” del ’77 contiene diversi dei successi più conosciuti di Renato Zero come “Mi vendo”, “Manichini”, “Morire qui”. Ma ce n’è una in particolare che ogni sorcino, e non, è tassativamente obbligato moralmente a conoscere. C’è davvero qualcuno di voi che non ha mai intonato qualche verso de “Il cielo”?

Una delle canzoni più cantate della ricca discografia di Renato Zero è certamente “Triangolo” tratto da “Zerolandia” del ’78. Frasi ambigue a suon di ritmo trasgressivo, « 4 dischi, un po’ di whisky» e siam pronti per scatenarci in pista. O sotto le lenzuola. Quantomeno era questa la speranza del protagonista del brano. Il brano viene estratto come singolo insieme a “Sesso o esse”. Nell’album è presente anche il brano “Sbattiamoci”, che consigliamo di ascoltare non in pubblico.

L’entrata di Renato Zero nelle hit parade con l’album “EroZero”

Quando nel ’79 viene pubblicato l’album “EroZero” la carriera del trasformista prende una vera e propria impennata. “Il carrozzone” riscuote un successo enorme. In realtà questo brano venne scritto da Franca Evangelisti e Pietro Pintucci per Gabriella Ferri, ma lei lo rifiutò. Il singolo è stato estratto insieme a “Baratto”, altra canzone che parla d’amore, ma sempre in chiave Zerofolle.

Negli anni ’80 è la volta di “Tregua”, 8^ album di Renato Zero. Quest’opera viene dedicata al padre Domenico, scomparso in quell’anno. Il disco in questione oscilla e spazia tra tante e diverse tematiche: omosessualità, religione e rapporti personali. “Amico” è uno dei brani più ricordati e apprezzati, intriso di un amore senza eguali.

L’anno seguente, il 1981 (ripubblicato nel 2010), è la volta del che diverrà il più venduto dell’anno: “Artide Antartide”. Oltre alla splendida “Marciapiedi”, c’è una traccia regalo ai propri fan. “I Figli della Topa” è il brano omaggio ai Sorcini.

Il periodo di crisi dopo l’album “Leoni si nasce” nel 1984

Verso la metà degli anni ’80 Renato Zero entra in un vortice di crisi che lo porterà a perdere fiducia in sé stesso. Album come “Leoni si nasce” e “Soggetti Smarriti” – nel secondo da ricordare sicuramente “Fantasmi” – non vendono come dovrebbero. il Re dei Sorcini allora inizia ad abbandonare le proprie vesti che l’anno reso celebre verso un personaggio un po’ più sobrio. Pubblica l’album “Zero”, ma niente da fare, manca ancora qualcosa. È nel ’91 che la sua carriera torna a impennarsi. Partecipando al Festival di Sanremo con “Spalle al muro”, brano che verrà inserito nell’album postumo “L’equilibrista”, Renato Zero torna nuovamente sulla cresta dell’onda.

Del ’94 è doveroso menzionare “Nei giardini che nessuno sa”, brano dedicato a tutte quelle persone anziane che vengono “abbandonate” nelle case di cura. Dona loro conforto, mitigando l’assenza di parenti e amici. Il singolo è estratto da “l’Imperfetto”, che ha vendito 350mila copie totali.

Nell’album “Sulle tracce dell’imperfetto” del ’95 troviamo una delle canzoni che seguirà il cantautore di Trastevere per tutta la carriera, fino a oggi. “I migliori anni della nostra vita” è un brano che non necessita certo di presentazioni.

Tre anni più tardi viene pubblicato “Amore dopo amore”, altra opera che contiene una vasta quantità di canzoni celebri di Renato Zero. Ma tra “Emergenza noia”, “Mi ameresti”, Dimmi chi dorme accanto a me”, “La pace sia con te” e “Figaro”, sicuramente “Cercami” è la canzone più conosciuta.

Il brano “La grande assente”, dello stesso album, è dedicata all’amica scomparsa 3 anni prima Mia Martini.

L’inedito “Il Mercante di Stelle” fa parte della raccolta “I Miei Numeri” uscita nel 2000. Non è uno dei brani più conosciuti, ma ne è vivamente consigliato l’ascolto. Per tutte quelle persone che riescono ancora a percepire dentro di sé quel bambino felice «che mai sarà grande».

 

Nel 2003 “Cattura” diviene l’album di maggior successo con 800 mila copie vendute

L’album “Cattura”, contenente tracce come “Prendimi”, “A braccia aperte”, “Magari” e i miei miti fa schizzare verso l’alto il successo di Renato Zero. Senza dubbio il singolo “Come mi vorresti” è tra quelli più famosi.

 

Con l’album “Il dono” Renato Zero torna a parlare delle più disparate tematica. Passa per l’amore – come se fosse mai mancato nei brani del cantautore – con “Immi Ruah”, nell’erotismo di “Fai da te” e tanto altro. “Mentre aspetto che ritorni” è il brano che non fa perdere la speranza.

Nel 2009 viene pubblicato il 25^ album in studio di Renato Zero. L’artista è sempre stato solito riproporre “vecchie glorie” in veste più moderna e rivisitata. Questa volta con “Presente” si hanno 17 brani inediti. Il singolo “Ancora qui” viene seguito da un videoclip nel quale partecipano una miriade di stelle del cinema e della televisione italiana. A turno, uno tra Asia Argento, Leo Gullotta, Massimo Ghini, Paola Cortellesi e tanti altri, prestano il labbiale per tutta la durata della canzone.

“Amo”, il progetto più ambizioso di Renato Zero

Dopo un piccolo stop, Renato Zero torna sulle scene nel 2013 con uno dei progetti più ambiziosi mai realizzati. È principalmente grazie a Trevor Horn, produttore inglese, che il cd “Amo” – suddiviso in due capitoli – vede la luce. L’inno alla libertà giovanile “Chiedi di me” viene anche remixato da Paolo Galeazzi, aggiungendo frizzantezza e modernità.

Nel capitolo due di “Amo” abbiamo “Nessuno tocchi l’amore”, che funge da filo conduttore con l’atto precedente. Il simbolo in ceralacca, come per il vecchio lavoro, ricorda tutta la sua carriera passata, le difficoltà incontrate e tutto il percorso artistico, e la proiezione al futuro.

Un brano del 2016 che vale davvero la pena menzionare è “Chiedi”, contenuto nell’album “Alt”. L’intero disco è denso di testi che parlano di Arte, politica, aiuto per l’ambiente, critica sociale e molto altro ancora.

“Zerovskij – Solo per amore” è il 29^ disco di Renato Zero, pubblicato nel 2017. La pubblicazione dell’album pop sinfonico avviene proprio in onore dei 50 anni di carriera del Re dei Sorcini, iniziata nel 1967 quando venne pubblicato il singolo “Non basta sai / in mezzo ai guai”.

Una carriera esemplare quella di Renato Zero. Nel corso degli anni ha saputo farsi amare da un pubblico di ogni età. Tra le sue pailettes, piume, liriche che oscillano tra commozione e trasgressione, tutti hanno un pezzo di Renato Zero nel cuore. Il prossimo 4 ottobre uscirà “Zero Il Folle”, e sicuramente molti di voi stanno già facendo il conto alla rovescia.

Vi lasciamo con l’ultimo singolo rilasciato dal cantautore, che sarà contenuto nel prossimo disco, “Mai più da soli”, augurando a questo grande artista «che mai sarà grande» tanti auguri. «Grandi! Non dimenticatemi eh!»

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