“Rumore Bianco”, oltre ad essere il singolo che titola l’album, è il pezzo musicale che presenta, più a nudo, Sativa Rose. Abbandonando il supporto del testo, l’ascoltatore viene immerso in una realtà ambient, chill out, trip-hop ed elettronica. Sativa Rose, prendendo in prestito le parole di Will Hunting e Orson Welles, fa parlare l’io più creativo e invita ad un attimo di ispirazione.
“P-XYZ” è, invece, il pass per l’innamoramento, il pass per una sensazione di benessere nella più libera espressione, la stessa libertà che ha spinto Alessio Mazzeo a portare a termine il suo progetto artistico da solo, concludendo l’esperienza di Sativa Rose come band. La scelta di continuare da solista è mossa dalla voglia di costruire il proprio lavoro su di un tessuto personale.
“Rumore Bianco” è il primo passo di Sativa Rose verso una carriera da solita, lontana dal mainstream
“Non dire una parola”, così, apre uno spaccato di vissuto di Sativa Rose. Il brano racconta la tenerezza e la nostalgia di una storia d’amore chiusa ma mai realmente svanita. Il sound pop è la cornice di un testo costruito su sensazioni ed immagini.
Sativa Rose si diverte ad offrire all’ascoltatore due facce della stessa medaglia. Così si passa da un amore mai realmente spento a una relazione finalmente finita: “le commedie sceme”. La base strumentale gioca a mutare come cambiano le sensazioni verso una persona che non sentiamo mai realmente compatibile con noi.
“Colpa di Roma” risulta, invece, un po’ monotona nella costruzione del sound. Roma diventa uno stato d’animo di rassegnazione e disillusione. Il ritmo cadenzato e ripetitivo riflette il senso di pesantezza della sensazione di immobilità nel vedere i propri progetti infranti. “Rumore Bianco” è il primo passo di Sativa Rose verso una carriera da solita, lontana dal mainstream. Staremo a vedere o meglio ad ascoltare.