Con “Mega”, quel che potrebbe sembrare un semplice indirizzo jazz/funk si evolve nell’esplorazione progressiva di generi fusi e uniti in maniera quasi progressive. I contorni della musica degli SLWJM sono un po’ come quelli del disegno della copertina del loro album: increspati, tremolanti, non lineari, e allo stesso tempo accesi e vividissimi. I brani di “Mega” sono come uno sballottamento improvviso da un colore all’altro, soprattutto all’interno delle stesse canzoni: e non tanto con le prime tracks, quanto specialmente con la seconda parte, più vivace e interessante.
“Mega” è l’album d’esordio degli SLWJM, quartetto di origini astigiane che fonde influenze soul, RnB, funk, jazz e gospel, sia strumentalmente che vocalmente
Se “Flood” ci immerge in un flusso elettro-funk, con “No Longer Love” emerge il sound pop RnB che costituisce una delle costanti dell’album. “Nothin’ but U”, lanciato come singolo per promuovere l’album, si basa su un soft beat ritmico e vocale ripetuto, un dolce interludio alle tracce successive. Infatti, con “Story Of My Life” comincia il percorso esplosivo dell’album: un brano di cinque minuti che si apre con un pianoforte sulla falsa riga di uno standard jazz, per passare poi a più pesanti versificazioni RnB. “Step Memories”, basso e tastiere, ferma il tempo, una pausa nello psichedelico flusso musicale; “Hold On” unisce voce languida, pianoforte e tromba solitaria sullo stile dei più antichi standard jazz. Influenze gospel invece alla base delle vocalità di “Purple in the Sky”.
Da “Story Of My Life” comincia il percorso esplosivo dell’album: l’eclettismo degli SLWJM risulta capace di incanalarsi in un flusso coerente, vivace e scoppiettante
L’eclettismo degli SLWJM poteva rischiare di trasformarsi in calderone disorganico e frammentario: risulta capace di incanalarsi in un flusso coerente e scoppiettante. La black music, in tutte le sue forme, è all’ordine del giorno, ma opportunamente trasformata dalle esperienze e dalle scelte dei quattro giovani musicisti. “Mega” è uno di quegli album che, in un momento come questo, fa rimpiangere quella buona musica tutta da vivere live.