L’esordio dei Sincrono è infatti una sorta di diario nel quale ogni componente della band ha lasciato un appunto della propria esperienza. ““Tra le vie dei se”” si snoda lungo dieci tracce, dieci capitoli di quattro vite diverse che si congiungono tutte nella singola anima dei Sincrono. Allo stesso tempo non sarebbe forse stato possibile realizzare un lavoro coeso senza l’aiuto Francesco Corvino nei panni di arrangiatore. Così ““Tra le vie dei se”” non rinuncia ai vari background che appartengono ai Sincrono, passando dalla ballad al rock, da una più moderna venatura pop alla canzone melodica, che è poi il leitmotiv dell’intero album.
““Tra le vie dei se”” dei Sincrono è una sorta di diario nel quale ogni componente della band ha lasciato un appunto della propria esperienza
La formula utilizzata in questo esordio è quella più intima e insieme più favorevole alla condivisione. Il racconto cioè di esperienze private che però noi tutti conosciamo, perché appartenenti a un percorso di vita comune. La formazione (“Babilonia”) e il rapporto con i genitori (“Illuso”). Dai primi amori (“Il Mondo Intero Tranne Te”) al rapporto con l’Altro e con il Se (“Traccia In Solo”). Sono quegli eventi che tutti noi abbiamo affrontato. Se da una parte l’empatia è facilmente raggiungibile, il modello melodico di ““Tra le vie dei se”” sfiora invece un approccio démodé. I Sincrono resistono alla prima pubblicazione, ma confidiamo in un’ottica più sperimentale.