Filippo Bordignon dei Casa in una foto promozionale.
Filippo Bordignon dei Casa in una foto promozionale.

Un variegato rifugio di ricordi nell’ULTIMO ESORDIO a nome CASA

“Ultimo esordio” è un rifugio di ricordi, speranze, amori e dolori; un gioco di parole e suoni che corrono a formare un girotondo di storie ed immagini con speranza e velata dolcezza. “Ultimo esordio” è il decimo album dei vicentini Casa, dodici brani interamente acustici che spaziano dal pop, rock, jazz, blues e folk fino ad arrivare all’elettronica sfiorando il cantautorato italiano. L’album dei Casa, interamente suonato con strumenti acustici, è composto e prodotto da Filippo Bordignon – unico membro rimasto dalla formazione originale; quest’ultimo decise di incidere un album dedicato “alla vita e alla musica di Florio Pozza”, chitarrista vicentino che, dopo aver inciso due pezzi come accompagnatore di Filippo Bordignon, morì in un incidente automobilistico nel maggio 2018.

Infatti “Ultimo esordio”, oltre ad essere composto da sei brani originali che Filippo Bordignon avrebbe dovuto registrare con Florio Pozza, sono presenti sei brani scelti tra i generi preferiti dall’amico scomparso. È così che si spiega questo vaso di Pandora che racchiude sogni ed illusioni, amori sfioriti e difficili da scordare come ricorda la canzone “Suppergiù”. Sussurrato, straniante ed emozionante, il brano “Il Canto Dell’Addio” che apre l’album, è un canto sottile proveniente dal profondo del cuore; «È l’ora dell’addio per noi, è l’ora di partir, il canto si fa triste per lasciarci un po’ morir». Rassegnazione e consapevolezza non permettono alla speranza, di fuoriuscire, di morire. «Nell’eterno non c’è un perché, senza il tempo e senza il dolor fratello mio tu vivi ancor», canta lo spiritual “Ruit Hora”, dall’atmosfera nostalgica e delicata.

“Ultimo Esordio” è un rifugio di ricordi, speranze, amori e dolori; un gioco di parole e suoni che corrono a formare un girotondo di storie con speranza e velata dolcezza

All’immortale ricordo dal sapore lieto e amaro, si alternano la dolce ninna-nanna “Bimba Che Sogna” e la soave e dissonante “A Molloy”; in quest’ultimo brano l’amore in catene cerca la libertà; inaspettatamente, a prendere la parola è un elegantissimo e sommesso contrabasso: «la quiete che sboccia dalla distanza che ci libererà». Temi e sonorità differenti, racchiusi in un’atmosfera sublime, sognante e surreale; I Casa chiudono “Ultimo esordio”  con un piano ovattato di “Oltre La Metà”. Intimo e spontaneo, “Ultimo Esordio” è un variegato album dai sentimenti puri e veri. Parole e suoni si rincorrono e si fondono, tutto assorbe senso e sentimento, anche il consapevole fruscio dell’ambiente.

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