Otto brani corrono a formare “Bolle”, un album dall’atmosfera spensierata e sincera, che corre sui binari di un treno in partenza, senza ritorno. Azioni ed attimi, profumi che avvelenano e sapori di pesca, amarene, nocciole e patatine al cioccolato: madeleine che naufragano senza un punto di approdo. Intenso e dal sapore mediterraneo, con “Bolle” l’artista non solo illumina di una luce bianca – come quella della luna – il proprio passato, ma lo rende eterno, intramontabile. In questo caso, ricordare vuol dire rivivere, altrove e fuori dal tempo.
“Bolle” sono azioni ed attimi, profumi che avvelenano e sapori di pesca: madeleine che naufragano senza un punto di approdo.
«E vorrei tanto sapere se ti ricordi come stavamo, con l’odore dell’estate in macchina e un temporale nella mano» canta nel brano “500 bianca”. Inebriarsi di ricordi, consapevoli della loro fine ed assaporarne nuovamente la sensazione provata. Tutto diviene cenere nella testa, decidere di smettere e andare via. «Lo sai che forse è meglio andar via. Dimmi che cosa ci resta di questo tempo, della tua pelle dal sapore di pesca, che cosa ci resta delle bugie chiuse in una stanza, ho solo cenere nella mia testa»; canta ALTROVE in “Cenere”.
La sincerità di questo album nasce dalle esperienze coraggiose provate dall’artista, da azioni fatte con il cuore, apprese senza l’intervento della coscienza, attraverso la percezione; sono azioni avvertire sensorialmente. Brani dal sound estivo, ma non leggero, che fonde strumenti analogici e sintetizzatori creando sonorità dense e decise, proprio come la voce potente e delicata di ALTROVE. “Bolle” è un album che risulta immediatamente piacevole all’ascolto, magari al crepuscolo e in momenti di totale solitudine; un disco che gode di immagini in cui è facile perdersi per poi ritrovarsi.