“La Tuta Di Goldrake” è il primo disco di Brilla, con influenze anni ’70, da Franco Battiato a Lucio Dalla
“La Tuta Di Goldrake” si sviluppa come un viaggio a ritroso nel tempo. Un salto temporale dal Brilla adulto allo stesso autore in età adolescenziale. E così l’album si apre con “Non Siamo Vergini”, in cui tutte le difficoltà che si incontrano nella vita da adulti segnano le nostre giornate. Di contro il debut LP dell’artista si chiude con “Ferite”, in cui un bel ritmo di chitarra accompagna il racconto di esperienze di vita giovanile. Brilla canta di cabine telefoniche a gettoni, del motorino Garelli e dei film di Tarantino, e la voglia di poter tornare a quando era sedicenne. Rispetto al cantautorato anni ‘70/’80 in questo disco c’è più brio, più leggerezza, pur mantenendo quel concetto di fondo del raccontare momenti di vita reale. Così brani come “Sono Le Due Di Notte” e “Jasmine” non fanno altro che trasportarci tra le strade di Firenze, tra film e strade fredde.
“La Tuta Di Goldrake” è un viaggio a ritroso nel tempo, dal Brilla adulto a quello in età adolescenziale
La title track, “La Tuta Di Goldrake”, è il sunto di tutto, un farsi coraggio, perché indossando i panni del supereroe potremmo superare le paure. Chiaramente espressa in termini metaforici, la protezione mentale che indossiamo tutti i giorni ci aiuta ad affrontare il quotidiano, tutte quelle difficoltà che si presentano. Brilla dice che siamo tutti eroi, io vorrei rispondergli che l’abilità nel raccontare così bene pezzi della propria vita non è super potere per tutti.