Una band hardcore punk senza se e senza ma. Un gruppo incazzato e tagliente come solo il buon vecchio punk di una volta, il tutto suonato a 300 BPM fissi. Cosa si può chiedere di più?
Violation Wound, il vero punk.
I Violation Wound sono una band aggressiva e i pezzi sono rabbiosi e incalzanti, diretti come un pugno allo stomaco e senza fronzoli. Il vero punk è questo: rabbia, velocità e nessun abbellimento per indorare la pillola.
In periodo storico fatto di punk melenso dove, addirittura, qualcuno ha osato inserire le tastierine nei pezzi, i Violation Wound vanno dritti al punto. E lo fanno con un disco esplosivo che farà godere gli amanti del genere e, speriamo, farà redimere i peccatori delle tastierine di cui sopra.
Non è semplice parlare di un disco punk, nemmeno se è molto figo come “Dying To Live, Living To Die”. Alla lunga i brani tendono a somigliarsi tutti, le idee (a 300BPM) finisco in fretta e via dicendo. Il discorso è proprio questo: il punk è fatto per essere ascoltato a volumi sostenuti e non per essere raccontato.
Violation Wound, una banda che non scende a compromessi.
Se la scena punk in questo momento ha bisogno di qualcosa, questo qualcosa sono i Violation Wound, perché sono una band che non scende a compromessi. “Dying To Live, Living To Die” ne è la prova inequivocabile.
Altro punto a favore della band è la scelta coraggiosa di scrivere un disco con 18 brani. Sono tanti addirittura per un disco rock, figuriamoci per uno punk suonato a queste velocità. Eppure non c’è un solo momento di noia.
Questo disco riesce a catturare l’attenzione per tutta la sua (breve) durata perché concepito con il solo e unico scopo di spaccare. Come già detto a queste velocità le idee possono finire, eppure i Violation Wound riescono a mantenere un buon livello per tutti i brani e, soprattutto, a non diventare una qualunque band punk.
“Dying To Live, Living To Die” un disco d’assalto.
“Dying To Live, Living To Die” è un assalto, è un disco che fa collassare le casse ed è fatto per essere suonato e ascoltato live a volumi altissimi. Proprio per questo è un disco genuino e dal carattere forte.
Se siete nostalgici del buon vecchio hardcore punk, quello di impatto e che picchia forte, allora non potrete che amare i Violation Wound. Chitarre taglienti, ritmiche serrate e voce rabbiosa, è questo il succo di “Dying To Live, Living To Die”, ed è così che dovrebbero essere tutti i dischi punk.
Se siete amanti delle tastierine senza gli attributi, allora girate alla larga dai Violation Wound e dai loro concerti perché rischiereste seriamente di farvi male.