“Canzoni che sarebbero dovute uscire tot anni fa” si inserisce bene nel panorama romano/laziale che, in questi anni, ha saputo offrire innovazione musicale. “16enne” è la traccia synth-pop che racconta la scelta di Vanbasten di approcciarsi alla musica all’età di 22 anni. Tra insicurezze, senso di inadeguatezza, il passaggio dal campo di calcio al palco non deve essere stato semplice. Vanbasten, tra frasi retoriche e base ritmata, racconta un sentimento comune a tutti: avere un desiderio e non essere sicuri di poterlo realizzare.
Vanbasten non ha la presunzione di farsi ambasciatore di storie, preferisce dare spazio a spaccati di vita e di emozioni
La voglia di raccontare la propria realtà prosegue con la traccia “Pallonate”. La canzone è un racconto della periferia vissuta dallo stesso Vanbasten. Se le storie popolari, il senso di solitudine, l’emarginazione sociale oltre che geografica sono tematiche più vicine al genere rap, Vanbasten, seppur abbia iniziato con le strofe ritmate, sceglie di vestire i panni del cantante indie. Pop come musica popolare e calcio come sport per il popolo, il tutto si concilia e lega bene nel video di “Pallonate” dove si alternano esterni urbani british allo stemma del West Ham United, una squadra che nasce come dopolavoro per gli operai di un cantiere navale. Al bando la borghesia, insomma!
Vanbasten rifiuta anche i canoni tipici della canzone d’amore e lo fa cantando “Bevi bevi”. Ogni suo testo viaggia lontano da una chiara narrazione e preferisce muoversi su frasi che raccontano sensazioni, atmosfere. Vanbasten non ha la presunzione di farsi ambasciatore di storie, preferisce dare spazio a spaccati di vita e di emozioni. “Canzoni che sarebbero dovute uscire tot anni fa” ha le caratteristiche di un esordio che ha bisogno di migliorarsi più per la parte di scrittura che di base strumentale. Insomma, se fosse una squadra di calcio, sarebbe una squadra di serie B ma vicina alla promozione in serie A.