La cantautrice Charlotte Cardinale.
La cantautrice Charlotte Cardinale.

CHARLOTTE CARDINALE: “Mi piacciono le sonorità sporche, cupe ed imperfette”

Charlotte, sono felice di ospitarti sulle nostre pagine. Mi piacerebbe aprire quest’intervista con una domanda ben precisa. Qual è il tuo più forte ricordo legato alla musica?

Grazie dell’ospitalità allora! Il ricordo più forte che ho è legato ai miei 10 anni. Mio padre mi porta nel salone di casa, mi mette sul divano, tira fuori un disco gigante che scoprirò solo dopo essere un vinile, abbassa la testina del gira dischi e parte “Shine on your crazy diamond” dei Pink Floyd. Inutile dire che da lì ho capito cos’è la musica.

La tua carriera sta sbocciando proprio ora. Da circa tre anni componi i tuoi pezzi e lavori sul tuo suono. Quale è stato l’approccio che ti ha portato a questo? Da cosa scaturisce questa idea solista?

Sono sempre stata molto riservata e a volte chiusa per quanto riguarda i sentimenti, a causa di ciò rischiavo certamente di implodere. Da lì ho cominciato a scrivere e cercare di trasporre i miei pensieri in un mondo solo mio . Così nascono i primi pezzi, dalle sonorità un po’ vintage e anche un po’ cupe. Essere solista non è stata una scelta, ma sono sempre stata dell’idea che chi fa da sé fa per tre, tuttavia suono con dei musicisti fantastici con cui ho avuto l’onore di registrare “Florescentia”. 

Ascoltando la tua musica, mi sono venuti in mente due grandi artisti della scena passata (eppure formidabilmente attuali) che sono Johnny Cash ed Amy Winehouse. Un potente mix tra i suoni dell’uno e la voce dell’altra, ovviamente con un tuo stile personale, giusto? Come nasce la passione per il genere?

Questi due artisti sono solo la punta dell’iceberg della mia formazione musicale. Mi piacciono le sonorità sporche, scure ed imperfette, anche se mantengo una certa linearità quando canto. Musicalmente mi colpisce tutto ciò che è soul, che proviene quindi dal più profondo dell’anima. Johnny Cash e Amy Winehouse incarnano la mia idea di soul a tutti gli effetti.

Ho citato due colonne della musica, ovviamente del passato. E del futuro? Ti andrebbe di citarmi qualche artista contemporaneo da cui trai ispirazione, o che credi possa risollevare questo genere in italia?

Penso di essere forse la meno indicata per parlare di musica italiana. Quello che sta succedendo nella musica indie in Italia mi fa sperare in un futuro fresco fatto di musica innovativa. Un esempio di girl pride per me è Levante, lei si che è un ispirazione! Ciò che più mi colpisce sono i testi, spogli, crudi e diretti. Se un giorno mi troverò a scrivere in italiano, sarà certamente questa la strada che intraprenderò.

Veniamo al tuo EP “Florescentia”, uscito da poco e da poco sul mercato. Ascoltandolo mi è sembrato quasi tu voglia raccontare una storia, fatta sì di parole, ma specialmente di musica e atmosfere. Vuoi parlarmene?

La storia di fondo la racconta già il nome, “Florescentia”, che io ho interpretato come il rifiorire di un fiore che ha attraversato mille tempeste. Non si tratta quindi di una nascita, bensì di una rinascita. Da lì quindi le atmosfere si susseguono, dal mood cupo e introspettivo, alla spensieratezza con l’ukulele, alla maestosità di un arrangiamento morriconiano, passatemi il neologismo. Quindi tutto è dettato dallo stato mentale in cui mi trovavo al momento della scrittura. Vorrei inoltre elogiare lo splendido lavoro dell’arrangiatore Luca Bellanova che ha messo in musica esattamente ciò che avevo in mente.

Sono rimasto colpito dall’ultimo brano dell’EP, “You’re wrong”. Cosa vuoi trasmettere con questa forte combinazione di musica e parole?

Mi fa piacere che ti abbia colpito perché effettivamente è stata la mia prima composizione. Con questa canzone giravo nei locali dicendo “Questa è la mia prima canzone in assoluto, spero vi piaccia!”. Ne vado fiera perché nonostante sia stato il mio primo pezzo, sono riuscita ad esprimere con una certa padronanza tutto quello che mi balenava nella mente. In particolare ero abbastanza infuriata con un’amica e da qui la frase “what the fuck is wrong with you?”- a voi la traduzione.

Raccontami come vedi il tuo futuro musicale. Dove ti vedi tra dieci anni? Lascia galoppare tranquillamente la fantasia…

La fantasia più grande è suonare in quei mega palchi con la gente che canta a squarciagola le tue canzoni. Essere Beyoncé va bene come sogno, no?

Grazie Charlotte, sei stata davvero gentile. Prima di lasciarci vuoi dire qualcosa tu che ci è sfuggito?

Grazie a voi dell’opportunità! A breve uscirà “Florescentia” su Spotify. Per adesso potete acquistarlo su Amazon.it! Potete ascoltare il mio primo singolo “Dust & Tears” su Spotify. Love and spread love, sempre.

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