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Cortese e “l’ipermetropia”

Cos’hanno in comune l’essere un cantautore e l’ipermetropia? Ve lo spiego tra poco, dopo avervi introdotto Michele Cortese: in arte “Cortese”, è cantautore salentino classe 1985. Vincitore nel 2008 della prima edizione italiana di X-Factor con la vocal band Aram Quartet. Nel 2015 ha vinto il “Festival internazionale della canzone di Viña del Mar” in Cile, è stato co-coach della prima edizione cilena del talent-show televisivo The Voice, ha all’attivo significative esperienze artistiche all’estero in giro per i più importanti palcoscenici d’America Latina. Dal 2008 ad oggi ha pubblicato otto lavori discografici. È voce protagonista di “Mogol racconta Mogol”, uno storytelling in cui Mogol racconta i propri successi. Nel 2020 decide di usare solo il suo cognome come nome artistico.

Ipermetropia

L’ultimo singolo pubblicato da Cortese si chiama proprio “Ipermetropia”, che rappresenta un’immagine chiara di come l’artista viva la vita e i sentimenti: Cortese è un uomo intelligente, sensibile, che percepisce e assorbe moltissimo di ciò che lo circonda. Sicuramente quello è un superpotere che lo ha reso fino ad oggi capace di vivere forti emozioni, ma allo stesso tempo una condanna, che lo fa inevitabilmente scontrare con chi nella vita invece è pigro, soprattutto a livello sentimentale. La sua “ipermetropia” diventa necessariamente un’urgenza, che difficilmente viene accolta da molte persone nella relazione, finendo per portare la stessa alla sua conclusione, come nella storia che ci racconta Cortese.

Le sue produzioni nascono dal lavoro all’unisono con il polistrumentista Molla e un ulteriore musicista, con cui si esibisce nei suoi live. A proposito di live, si è concluso da poco il tour estivo dal nome “Cuori alcolici tour” e siamo in fervida attesa delle nuove date per quello invernale. Non vediamo l’ora!

Giulia Marceca

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