Shavo Odadjian, bassista dei System of a Down, ha detto la sua sulla faccenda Covid-19, definendo questa paura generale come “la cosa più stupida”. Il musicista è stato ospite dell’ultimo podcast di “The Jasta Show”, pubblicato il 15 marzo ma apparentemente registrato almeno una settimana prima, e alcune sue dichiarazioni hanno fatto discutere.
Secondo Shavo Odadjian il coronavirus è “solo un normale raffreddore” con un tasso di mortalità inferiore all’influenza stagionale, e che è quindi una cosa stupida preoccuparsene così tanto e creare allarmismo. Il bassista ha detto di esser andato dal suo dottore per un controllo, e abbiano parlato proprio dell’emergenza diffusione del coronavirus.
«Il mio dottore mi ha detto quanto sia arrabbiato per come i media stiano trattando la faccenda, instillando la paura nell’opinione pubblica – che poi è quello che sta succedendo. È come se volessero controllarci con la paura. Ha detto che il virus ha perso la sua forza da quando è apparso per la prima volta, facendo tutti quei morti. Abbiamo 50 volte in più il numero dei contagiati, ma 30 volte in meno il numero dei morti. Se prima moriva il 20 o il 10 percento dei contagiati, oggi muore solo lo 0,01 percento, che sono quasi solo persone che hanno 80 o 90 anni, con un sistema immunitario debole»
Sempre secondo il musicista solo in America morirebbero dalle 27000 alle 57000 persone di influenza o per qualsiasi altra ragione. «Le persone muoiono di influenza e nessuno ne parla. Ho fatto delle ricerche, perché stanno cancellando eventi come il South By Southwest solo per un raffreddore?». Shavo Odadjian ha quindi concluso:
«So che è spaventoso avere a che fare con qualcosa di nuovo, ma ogni due anni ne abbiamo una nuova. Siamo passati da Zika alla fottuta influenza suina, poi dalal SARS all’Ebola. E adesso questo. Cosa faremo, allora, la prossima volta? Diremo “Ti ricordi il Coronavirus? Era terribile, no? Ecco, è tornato: abbiamo due casi”. Si scatenerà di nuovo il panico mondiale».
I System of a Down avranno un tour europeo che partirà da giugno, con tappa anche in Italia, insieme ai KoRn, per l’i-Days Milano 2020. A proposito di questo il bassista di Serj Tankian ha detto: «Non vedo l’ora che arrivi giugno. Spero non si fotta tutto perché vivo tutto l’anno per salire sul palco insieme a quei ragazzi [SOAD]».