Quattro i singoli che compongono “Disordine”, nuovo EP della cantautrice ligure Chiara Ragnini, che ritorna a una dimensione intima e acustica
I brani di “Disordine”, tutti della penna della cantante, si caratterizzano per la loro grande semplicità e immediatezza. Chiara Ragnini si dimostra capace di catturare l’attenzione con versi e melodie orecchiabili e il canto, vicino ad un’impostazione parlata, ricerca fraseggi e disarmonie dall’effetto naturale e improvvisato. Le canzoni trasmettono, nella loro esecuzione, un senso di intima confessione, e fanno supporre una sentita capacità di coinvolgimento nelle loro versioni live. Risulta quindi un peccato l’utilizzo di un effetto autotune che modifica la voce della cantautrice sulle note più lunghe, rendendo poco musicale l’ascolto di un canto già privo di armonici poiché essenzialmente parlato. Un elemento che rischia di rendere un po’ plastici dei brani assolutamente piacevoli nel loro sound acustico.
Chiara Ragnini è capace di catturare l’attenzione con versi e melodie orecchiabili ed un’esecuzione sentita e coinvolgente
“Disordine” è un EP credibilmente godibile per un pubblico di ascoltatori, anche se a volte risulta un prodotto incerto tra leggerezza pop e ricerca cantautoriale; fraseggi irregolari, parlato, testi essenziali, sono elementi che funzionano se utilizzati con miglior stile e criterio compositivo. Anche la scelta di pubblicare quattro singoli così arrangiati potrebbe destare qualche perplessità; seppur nati in un periodo importante per la cantautrice, si poteva aspettare per raccogliere e testare più prove musicali. Chiara Ragnini è una cantautrice che potrebbe sperimentare di più. Ha tutte le carte in regola per scrivere buona musica, e in quanto tale, non deve accontentarsi semplicemente di ciò che gli detta il cuore.