I precedenti EP dei Laced In Lust non sono altro che il preludio a questo primo album, “First Bite”
Tanti brani del primo disco dei Laced In Lust derivano proprio da quegli EP che tanto hanno fatto innamorare gli attuali fans della band australiana. Anzi, ne compongono proprio l’ossatura, perché molte delle tracce (per l’esattezza, otto) contenute nei tre precedenti EP completano il disco insieme a sei tracce nuove. I Laced In Lust inseriscono in apertura, di “First Bite”, quattro tracce inedite, aprendo con il sound eighties di “Save Me (L. I. L. Woman)”. La opening è un simpatico tributo alle donne, specialmente a quelle che, fin dagli albori della band, non hanno mai fatto mancare il loro apporto. Nel rock, specie negli anni ’60, le groupies rappresentavano un tassello importante della vita live di cantanti e band, immancabili sottopalco e dentro i camerini. L’omaggio è proprio a quelle donne, amiche, compagne, che risultano linfa, sia per la vita che per l’ispirazione, e di esempi nella musica è pieno.
La Rockshot Records fa un grande colpo, inserendo i Laced In Lust nel proprio roster di artisti
Infatti, l’acronimo L. I. L. Woman significa proprio “la donna dei Laced In Lust“, a dimostrazione di quanto detto fin ora, che la band certifica. L’influenza del rock tra gli anni ’60 e ’80, nelle composizioni dei Laced In Lust, è molto spiccata, come nel brano che segue, “Hot Tonight”. Come dicevamo in apertura, sprazzi di sleaze rock e glam ne abbiamo, e in abbondanza, basta ascoltare “I Remember When I Was Young” per capirlo. “First Bite”, della band di Adelaide, è la logica conseguenza dei tre EP precedenti, molto apprezzati sia in Australia che all’estero, che fanno da traino. Noi non abbiamo paura a dirlo, questo disco ci piace molto, così come rimanemmo molto colpiti dai tre EP (“Party’s Over”, “Firing Lines” e “Fire”). Lungo ci hanno visto i volponi della Rockshots Records a portare i Laced In Lust nel proprio roster di artisti, per la realizzazione del disco.