Un disco semplice, diretto e sentito, “Giorni” è il punto di partenza dei Tugo
I Tugo sono una formazione giovane, con appena due anni di vita. L’incontro e la voglia di rimettersi in gioco dopo un passato trascorso sui palchi di tutta Italia, è da qui che nasce tutto. C’è chi dà la colpa ad una crisi di mezza età ma penso sia più semplicemente quell’inesauribile voglia di attaccare il jack all’amplificatore. Fatto sta che Francesco Mazzini (batteria), Andrea Rossi (basso e voce) e Andrea Mordonini (chitarra e voce) hanno scelto di ritornare a calcare gli stage italiani. Dopo un’apertura per i Fast Animals & Slow Kids nel 2019 arriviamo finalmente al 2020. “Giorni” è il primo lavoro pubblicato dal trio parmense, disponibile su tutte le piattaforme di distribuzione.
“Giorni” contiene una raccolta di quattro tracce, ognuna delle quali che racconta un aspetto della band. A partire da “Giorni”, omonima traccia che da nome al disco, con un riff che potrebbe esser stato scritto da i The Killers segue “Mani”, un brano che guarda alle sonorità grunge della fine dei Novanta. Inutile dire che ho subito adorato la terza traccia “Nessuno vuole bene al bassista”. Oltre a portare alla luce uno dei grandi drammi della musica (quello dei bassisti), ricorda lo stile dei King of Leon di “Mechanical Bull”. “Dottore” è invece la traccia che chiude il disco con una inaspettata coda strumentale alla fine. In conclusione posso dire che “Giorni” dei Tugo è un EP diretto, semplice, ma dai suoni caldi ed avvolgenti. Un’ottima colonna sonora per il mese di Ottobre.