Il nome del gruppo si riferisce a un disastro avvenuto a Boston nel 1919 in cui esplosero dei serbatoi di melassa inondando le zone circostanti; non è un caso che la loro musica richiama e si avvicina ad una dolce esplosione e ad un travolgente evento dal retrogusto distruttivo. Dolce e amaro, ordine e caos, su questi due opposti piani si muove tutto il disco, linee che si rincorrono e si intrecciano dentro a un caleidoscopio da capogiro. Questo avviene ad esempio nel brani “So Much To Loose” e in “Giving Up The Ghost”: il disorientamento iniziale dell’ascoltatore si risolve in una personale immersione nei meandri del proprio inconscio.
Ordine e caos, linee che si rincorrono e si intrecciano dentro a un caleidoscopio da capogiro
Ascoltare gli Huge Molasses Tank Explodes è un po’ come fare un salto nel passato, o meglio, in un luogo senza tempo, in un sogno. L’album è caratterizzato da sonorità futuristiche, in un magma fluido e denso in continuo movimento. In “Il” sembra quasi di percepire, vedere e toccare, bande luminose di un’ampia gamma di forme e colori rapidamente mutevoli nel tempo e nello spazio. Con questo disco la psichedelia della band milanese ci regala imprevedibilità e dolcezza da un retrogusto amaro: una vera esplosione di sapori e rock!