A un primo ascolto siamo davanti a un synth-pop luminoso che, per questo disco, prende ispirazione dai grandi misteri irrisolti come il culto del Conte Dracula, il Boogeyman e via dicendo.
Sicuramente balza subito all’orecchio l’uso vintage di synth e ritmiche. Tutto in questo disco sembra una sorta di ritorno al passato, con tratti più moderni ma comunque legato a quella vena synth-pop d’antan.
Tutto in questo “Mysteries of the Unknown” suona come una grande colonna sonora a metà tra l’epica e le serie tv degli anni ’80 e ‘90. Un mix di quei film e telefilm che hanno fatto la storia della televisione, e l’epica cavalleresca.
Javarnanda gioca con queste sonorità vintage e crea la colonna sonora dei misteri irrisolti. Strizzando l’occhio alle influenze di cui sopra riesce a creare un concept sonoro che affascina e stupisce.
È interessante notare come questo artista sia in grado di “sfruttare” le sonorità e la fantasia, per proiettare nella mente dell’ascoltatore le immagini e le suggestioni che chiama in causa.
Javarnanda, il sound dell’immaginario
Che sia Dracula o che siano Draghi o entità aliene, Javarnanda gioca sapientemente con il nostro immaginario sonoro, lasciando fare al nostro cervello il grosso del lavoro di suggestione. Sicuramente una scelta coraggiosa perché non tutti hanno questo tipo di “cultura” e di immaginario.
Javarnanda sfida l’immaginario e la cultura collettivi e riesce nel suo intento, almeno con gli ascoltatori con qualche anno, come il sottoscritto.
Questo artista ama definirsi “Archeosynth” per definire questa mia musica, ispirata da Miti, Storia, Preistoria e Misteri. Un termine sicuramente affascinante che centra in pieno l’intento di Javarnanda, il sound e le storie che troviamo dentro “Mysteries of the Unknown”.
C’è molto da dire su questo disco. Anzitutto la scelta dei suoni è decisamente azzeccata: legata al passato ma comunque attuale e riconoscibile. Sicuramente, poi, c’è una grande ricerca sonora e compositiva in grado di innescare i meccanismi mentali dell’ascoltatore e portarlo dove vuole Javarnanda.
“Mysteries of the Unknown” è un disco intrigante, in grado di affascinare l’ascoltatore e di renderlo protagonista in prima persona della produzione musicale. Se Javarnanda si occupa della colonna sonora, è infatti l’ascoltatore a dover dare vita e forma alle storie contenute nel disco. Ci vuole fantasia, ci vuole attenzione e passione per un certo tipo di racconti. Se possedete questi tre requisiti allora questo è un disco che vi farà impazzire.
“Mysteries of the Unknown” è un disco consigliatissimo, soprattutto agli amanti di un certo tipo di racconti e con un immaginario solido. Javarnanda è un grande artista e il suo lavoro merita sicuramente più di un semplice ascolto.