Ascoltando il nuovo disco di Maurizio Vercon, “Slice Of Heaven”, il terzo della sua carriera, mi rendo conto che a volte ci si approccia alla musica in un modo che non è del tutto giusto. Ci si aspetta di mettere su un disco, farlo partire, ascoltare un intro, se c’è, e poi aspettarsi musica e parole. Ecco, tutto questo non avrebbe senso, in questo album. Qui di parole ne troviamo ben poche – se non in “Purple Rain”, il tributo ad un grandissimo della musica, Prince. In questo brano ai cori c’è Andrea Andy Longo, una delle tante collaborazioni in questo “Slice Of Heaven”. Maurizio Vercon, da grande e affermato chitarrista qual è, ha saputo circondarsi di veri artisti. Tante collaborazioni con musicisti molto apprezzati nel panorama internazionale, che hanno accompagnato e accompagnano artisti di casa nostra e non.
L’opening dell’album è affidato alla delicata “Vita”, con ospite d’eccezione Luca Colombo. Lo abbiamo sentito suonare con Nek, Eros Ramazzotti, e anche nell’orchestra del Festival di Sanremo. Insomma, un altro eccelso chitarrista. Insieme danno vita a un duetto molto affascinante. Non pensate sia finita qui. In “My Godness”, “Eric”, “11:11” e nella cover della canzone di Prince, alla batteria c’è quel fenomeno di Charlie Morgan, che ha suonato con Elton John, Tina Turner,e Björk. E non è tutto. Infatti possiamo ascoltare in “Indians”, tutta rock e assoli, i virtuosismi di un altro grande chitarrista Ricky Portera con la sua sei corde ha accompagnato gli Stadio, Lucio Dalla, Loredana Bertè.
La carriera di Maurizio Vercon, anche prima di questo “Slide Of Heaven”, è costellata di successi.
Ed ancora, “Slice Of Heaven”, nel brano “Funk”, si arricchisce della partecipazione di Fabio Valdemarin, polistrumentista di prima categoria, anche lui sulla scena rock internazionale da molto tempo. Insomma, questo lavoro non ci fa quasi accorgere del fatto di essere strumentale. Maurizio Vercon riesce ad assicurarsi la nostra attenzione anche semplicemente con la sua musica. C’è da dire che è facile con l’aiuto delle grandi collaborazioni che sono intervenute nel suo album. La carriera di Maurizio Vercon, anche prima di questo “Slide Of Heaven”, è costellata di successi. A elencarli tutti vien fuori una lista molto lunga.
Solo per citare alcuni lavori: nel 2006 il suo “Too Much Easy But Not Easy” in collaborazione con Andrea Innesto è stato scelto per far da sigla alla trasmissione “Speciale Mondiali”. Oppure i suoi 5 brani presenti nella colonna sonora del film “W Gli Sposi” di Valerio Zanoli. La sua musica è presente su molti DVD inerenti le squadre di calcio, stampati in milioni di copie. Ve l’avevo anticipato che la lista sarebbe stata lunga, ed è per questo che mi fermo qui.
Il valore del musicista e delle sue opere ormai è chiaro. Come è altrettanto chiaro il fatto che tre dischi solamente di Maurizio Vercon ci lasciano un vuoto dentro incolmabile. Si rimane soli con la dura consapevolezza di dover di pazientare per il prossimo lavoro. “Slice Of Heaven” ci ha piacevolmente attratto a sé, e distaccarcene ci provoca dispiacere. Per fortuna basta premere di nuovo “play” e la “Vita” riparte. Complimenti sinceri da chi non ama molto i dischi strumentali. Ormai si sa, che ogni regola ha la sua eccezione.
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MAURIZIO VERCON
SLICE OF HEAVEN
18 gennaio 2019
Videoradio
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