«Il caso non esiste, è un effetto ottico che ci colpisce», canta l’artista in “Coincidenze”, brano che apre l’EP dall’atmosfera frizzante e variopinta; grinta e determinazione sono peculiarità lampanti nella prima parte di questo lavoro. “Rosso Moscardi”, infatti, sembra quasi percorra due sentieri distinti: nel primo le sonorità più spensierate e gioiose, non seguono la stessa linea sentimentale del testo. Trovo questo un modo in cui l’artista prende coscienza della situazione vissuta, prova ad accettarla, se ne fa una ragione.
Nel secondo, questa consapevolezza, influisce anche nella linea melodica che diventa più dolce, in acustico. Come in “Prezioso” dove canta «Correndo non ti accorgi mai quanto è prezioso ogni solo attimo, in un saluto può nascondersi un addio». Come dal giorno alla notte, l’aria si fa sognante, il passato superato e Moscardi ne prende atto facendone un carezzevole e prezioso ricordo. “Rosso Moscardi” racchiude questo, due linee parallele, due fini indissolubili, legati all’infinito perché «anche se non eri più legata a me, io ero legato a te».
“Rosso Moscardi” racchiude due linee parallele, due fini indissolubili, legati all’infinito; è un ponte tra passato e presente, nuvole di ricordi che riaffiorano alla mente, resi, ora, eterni
Non si tratta di utopia o debolezza di un tenero amante, ma la costatazione di chi sa che la felicità esiste e il tempo scorre incessante. L’EP, dunque, è un ponte tra passato e presente, nuvole di ricordi che riaffiorano alla mente, resi, ora, eterni. Allora, probabilmente, la teoria secondo cui due persone continueranno ad influenzarsi, risulta oggettivamente provata. L’artista analizzando e riflettendo sulle proprie emozioni, piccole azioni e considerazioni quotidiane, dà vita ad un EP che fa sorridere, mette allegria.
Allo stesso tempo, però, non nasconde quel suo lato più mesto amplificato da una linea melodica contenuta e pacata. Se vogliamo fare un paragone con un grande artista, per quanto riguarda l’atmosfera musicale e le capacità canore, l’ascolto di Moscardi richiama quello del cantautore e polistrumentista Angelo Branduardi. Senza ombra di dubbio, l’esordio del nostro artista non è dato dal caso.