Musica digitale o analogica? Ecco come sta cambiando il mercato

Musica digitale o analogica? Ecco come sta cambiando il mercato:

Non è un segreto e ne abbiamo parlato già recentemente. I dischi in vinile stanno tornando alla ribalta. Hanno già superato di gran lunga la vendita del compact disc, ma non si avvicinano lontanamente al fatturato del mercato digitale. I motivi sono semplici: un vinile costa più di due mesi di abbonamento a un servizio premium, e contiene solo poche tracce. Un vinile non lo puoi infilare in un cellulare e portare in giro. Per ascoltare un vinile non basta una cassa bluetooth da 12 euro.

Insomma, i vantaggi della musica digitale sono infiniti rispetto a quelli della musica analogica. Allora perché i vinili sono ancora prodotti e venduti? Semplice: la musica digitale non è in grado di replicare neanche lontanamente la profondità e la qualità della musica analogica. Nella compressione del file originario, che arriva a pesare da una partenza di anche 500mb a circa 2 o 3mb, vengono disperse informazioni audio importantissime che poi l’orecchio non percepisce più. Da qui l’enorme differenza di suono.

Ovviamente i grandi servizi di streaming lo sanno e quindi hanno iniziato a promuovere la musica lossless, ovvero musica streaming in alta risoluzione. Questo però comporterà dei grandi cambiamenti nel nostro modo di ascoltare musica. I file peseranno molto di più, quindi senza una buona connessione andremo incontro a continui blocchi del brano. Scaricare i brani occuperà più di dieci volte tanto quello che occupa adesso. Inoltre, seppur i produttori dicono che la dispersione di informazioni è impercettibile all’orecchio, la qualità della musica riprodotta da dispositivi bluetooh potrebbe comunque risentire della trasmissione.

Ultimo ma non ultimo, seppur Apple Music ha annunciato che la sua libreria lossless sarà disponibile allo stesso prezzo di abbonamento, non è detto che altri produttori adottino la stessa linea di condotta. Già Amazon Music ha aggiunto un prezzo superiore per chi vuole usufruire di questo servizio. Stiamo forse andando incontro a un inversione di rotta, dove torneremo a pagare 20 euro o più per 15 brani, anche digitali? Forse a questo punto meglio avere il formato fisico in casa. A voi la sentenza.

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