È bastato il primo assaggio per concepire la ricerca onnivora, tutta al vetriolo, che fa del sound dei Cannibali Commestibili una gustosa ricetta di rock blues cotto allo stoner. Cantato in italiano dal batterista Maurizio Togn, “Cannibali Commestibili” è un disco robusto che sa scorrere liscio e che agilmente si muove tra le ritmiche blues e le incendiarie trame delle corde. “Cannibali Commestibili” è un disco fresco ed energico. Il risultato di un assemblaggio vincente, in cui i tre strumenti comunicano a perfezione.
“Cannibali Commestibili” è il risultato di una ricerca onnivora e tutta al vetriolo che fa del sound del power trio una gustosa ricetta di rick blues cotto allo stoner
È come se si percepisse la personalità di ciascuno dei movimenti architettonici proposti. La chitarra di Daniel Nardon sa essere mitraglia e seducente ammaliatrice. Gli incastri con le battute alle corde del basso di Paolo Tiago Murari restituiscono atmosfere viscose e vagamente acide. Sporche, ma di colori accesi. La pietanza va giù che pare di berla. Il sapore è vivido e delicatamente sognante.
Per ogni boccata, il palato è investito da una serie di familiari retrogusti. Un po’, si sentono i Bud Spencer Blues Explosion, ma anche i Verdena di “Requiem”, gli Afterhours più ispirati e tutto ciò che può riportare la memoria dell’ascolto a una decina d’anni fa e che pure riesce a scorgere e dipingere ritratti di paesaggi a sé contemporanei. Ci si augura che a venire, quelli provvisti dai Cannibali Commestibili siano banchetti vivaci e copiosi, così come lo è questo loro promettente esordio.