Ozric Tentacles è un progetto che vede la luce nel 1984, nel pieno della psichedelia di matrice britannica. Benché la formazione ha visto diversi cambi di musicisti al suo interno, possiamo dire che Ed Wynne ha sempre rappresentato il centro gravitazionale del gruppo. Egli è tuttora l’unico membro originale della formazione. La Band è stata tra gli iniziatori della nuova fase del rock progressivo, quella che vede gruppi come i Marillion e successivamente i Porcupine Tree. Di certo non è l’età dell’oro come gli anni 70’ ma il prog viene comunque annoverato come un genere a tutti gli effetti. Inoltre le innovazioni sonore, il recording digitale, la musica elettronica, offrono nuove frontiere di contaminazione prima inaccessibili.
“Space for the Earth” è il nuovo disco degli Ozric Tentacles pubblicato per Kscope: «This is space music for people from the Earth to enjoy»
“Space for the Earth” è il frutto della collaborazione tra artisti eccezionali. Oltre ai tre attuali membri della band, Ed Wynne (tastiere e chitarra), Balázs Szende (batteria) e Silas Neptune (tastiere e sintetizzatori), il disco vede la collaborazione con lo storico flautista John Egan, Champignon. Inoltre ricordiamo tra gli altri nomi quelli di Nick Van Gelde, Joie Hinton e Paul Hankin. Ognuno di questi eccezionali musicisti ha contribuito a tracciare il sentiero di questo meraviglioso viaggio musicale firmato Ozric Tentacles. Il disco mescola i virtuosismi del rock progressivo tipico dei Rush con le sonorità sintetiche degli oscillatori analogici e dei suoni astrali dei Gong. Il tutto in un Mix impeccabile e moderno.
Ma oltre a tutto ciò dobbiamo cogliere il messaggio di fondo che gli Ozric Tentacles hanno voluto lasciarci. “Space for the Earth” è un’opera dedicato alla natura che durante il periodo del lockdown ha potuto liberarsi per qualche attimo dalla morsa dell’uomo moderno e tornare a respirare. La band vuole ricordarci che ogni cosa ha bisogno dei suoi spazi per poter funzionare in sincronia con il resto dell’ambiente che la circonda. Alcuni brani, come ad esempio “Humboldt Currant” sembrano proprio essere dei veri e propri ecosistemi raccontati attraverso suoni e atmosfere. Questo e molto altro si potrebbe dire su “Space for the Earth”, ancora una volta gli Ozric Tentacles ci hanno dimostrato che non c’è mai fine alla sperimentazione.