Il cantautore Samuele Fortunato
Il cantautore Samuele Fortunato

TA DA! di SAMUELE FORTUNATO è un ironico e poetico spaccato di vita.

La cover di "Ta Da!" primo ep di Samuele Fortunato

Samuele Fortunato è un venticinquenne curioso, genuino e spontaneo quel tanto da aver intitolato il suo nuovo EP con una formula prima di ogni dietrologia. “Ta Da!” è così l’espressione fanciullesca di un lavoro fatto con cura e allo stesso tempo con istinto irrefrenabile. Samuele Fortunato si tuffa nel sogno della musica, lasciando il tanto -da molti- agognato “posto sicuro”, fiducioso del proprio talento e di un posticino libero nella nostra discografia. “Ta Da!” è sicuramente un album che però non strizza l’occhio alle major né alle prime classifiche.

Samuele Fortunato infatti auto produce un album estremamente personale che non avrebbe avuto lo stesso effetto se il suo autore avesse ceduto alle lusinghe di testi romanzati. “Ta Da!” è quello che è: la vita di un venticinquenne sognante, di un giovanissimo padre di Alice, di un figlio, di un compagno, di un amante delle donne. Ogni canzone di questo ep è il racconto di ognuna delle donne che lo ha accompagnato lungo la strada, conditi con furbi eppure calibrati riferimenti ai suoi esempi di artisti.

“Ta Da!” di Samuele Fortunato è sicuramente un album che non strizza l’occhio alle major né alle prime classifiche

David Bowie, Rino Gaetano, Luigi Tenco, sono solo alcuni dei grandi nomi che lo hanno influenzato nella composizione di “Ta Da!”. Ma sono presenti anche la letteratura, l’esistenzialismo di Jean- Paul Sartre, lo spleen de “I Fiori Del Male”, il realismo russo. Insomma il flusso di un fiume che scorre tra tutte le storie che in così pochi anni di vita Samuele Fortunato ha raccolto in un bagaglio già ricco. Una certa ironia e un po’ di irriverenza che passa da “La Nausea” a “Baudelaire”, mentre linee più poetiche si fanno avanti “Dei Sogni E Dei Silenzi” e soprattutto in “Che Sei Figlia Mia”.

Le sei tracce di “Ta Da!” scorrono veloci su arrangiamenti estremamente semplici e essenziali. Compare poi qualche spunto interessante, un sassofono che balla su percussioni dall’atmosfera vintage. “Il Passato” sembra la proiezione moderna di un film anni Venti. Insomma, Samuele Fortunato aveva proprio voglia di farci ascoltare questo EP. Forse sferza un sorriso malizioso mentre ci apre la porta di casa e ci fa curiosare tra le sue cose preziose e ci presenta le sue donne e i suoi libri. A noi piace stare al gioco, come con un bimbo che costruisce un castello e dice “Ta Da!”.

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