Joacquin Phoenix è Charlie in "The Sisters Brothers".

THE SISTERS BROTHERS – Il western d’autore con i fratelli Joacquin Phoenix e John C. Reilly

L’apertura del Festival di Venezia nei confronti dei film di genere non è mai stata così evidente come in questa 75^ edizione. Già “Suspiria” nelle scorse giornate ha riportato l’horror in concorso al Lido, ed ora, dopo “La Ballata di Buster Scruggs” dei fratelli Coen, è nuovamente il turno del western. Il genere, dopo la ventata d’aria fresca rappresentata negli anni ’70 dalla sua versione “spaghetti” con Sergio Leone, ha conosciuto un periodo di staticità intorno a formule e leggi convenzionate. Negli ultimi anni tuttavia, il western è rinato e sempre più soventemente gli autori hanno deciso di tornare a frequentarlo in maniera innovativa, sovvertendone le regole demagogiche in favore di una rappresentazione più intimista delle vicende umane del periodo.

Il regista francese Jacques Audiard si avvicina al genere trasponendo il romanzo del 2011 di Patrick deWitt, ambientato in Oregon nel 1851. I protagonisti sono due fratelli che lavorano come cacciatori di taglie. Eli Sisters (John C. Reilly) e Charlie Sisters (Joacquin Phoenix), vengono incaricati dal Commodoro, di catturare Herman Kermit Warm (Riz Ahmed), un chimico in fuga che detiene una formula segreta per l’estrazione dell’oro. I Sisters Brothers intraprenderanno così un viaggio che li condurrà verso nuovi incontri, e verso nuove consapevolezze su se stessi e il loro rapporto.

Jacques Audiard gioca con gli elementi più classici del cinema western, inserendo in “The Sisters Brothers” una base introspettiva sul valore della fratellanza.

Jacques Audiard gioca con gli elementi più classici del cinema western, inserendo una base introspettiva sul valore della fratellanza. Non è un caso che per tutta la durata della pellicola il regista abbia dato maggior spazio proprio ai dialoghi e alle situazioni conviviali tra i due protagonisti. Eli e Charlie sono opposti ma complementari. Nel primo vige una forte responsabilità e senso del dovere, il secondo rappresenta il lato più ferino e violento della coppia. L’uno non può sussistere senza l’aiuto e il supporto dell’altro, e le loro sorti sono legate da una forte dipendenza affettiva. John C. Reilly e Joacquin Phoenix si rivelano più che adatti a rappresentare i Sisters Brothers, data le loro precedenti esperienze attoriali, sempre prestate a un cinema statunitense di stampo autoriale.

Le due brillanti interpretazioni di John C. Reilly e Joacquin Phoenix non saranno trascurate dal grande occhio cinefilo di Guillermo del Toro che guida la giuria di quest’anno.

L’intreccio da buddy-movie, fondato su tinte e stilemi western, è ulteriormente stratificato con inserti umoristici agrodolci. Questa commistione rende “The Sisters Brothers” una delle pellicole più interessanti presentate a questo Festival, dimostrando, come nel caso di “Suspiria”, quanto il genere possa essere ancora impiegato per rappresentare drammi passati e contemporanei. Jacques Audiard esordisce in un contesto cinematografico lontano dai canoni europei mantenendo un’alta dose di vivacità creativa, e riuscendo appieno nella sfida che si era posto. Senza fare previsioni azzardate, possiamo affermare che “The Sisters Brothers” e le due brillanti interpretazioni di John C. Reilly e Joacquin Phoenix non saranno trascurati dal grande occhio cinefilo di Guillermo del Toro che guida la giuria di quest’anno.

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