Achille Lauro alla 69esima edizione del Festival di Sanremo
Achille Lauro alla 69esima edizione del Festival di Sanremo.

ACHILLE LAURO: 29 anni di hip-hop, trap e la relazione clandestina con il punk

Classe ’90, Achille Lauro l’11 luglio 2019 compie 29 anni. È nato come Lauro De Marinis nella Capitale. Vorremmo tutti conoscere il suo ascendente, che probabilmente viene da molto lontano. Non sarà un caso che il trapper innamorato del punk e del rock sia nato lo stesso giorno dell’uscita di “Space Oddity”, il primo capolavoro di David Bowie. Cresciuto a pane e musica, fin da adolescente frequenta gli ambienti di Quarto Blocco, etichetta di produzione del rap underground. Con “Barabba” e “Harvard” si fa notare da Noyz Narcos, che lo prende sotto la sua ala in Roccia Music dando vita ad “Achille Idol Immortale”, un concept album molto interessante. Anche “Dio C’è”, dove è racchiusa “La Bella e la Bestia”, si è dimostrato un disco dalla chiara e forte identità.

L’entusiasmo di Morgan per “Rolls Royce” conferma l’amore per il punk di Achille Lauro

Dal 2014 a oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, non ultima l’esperienza di “Pechino Express” intrapresa con Boss Doms. Staccarsi da Roccia Music per No Face Agency, la sua propria etichetta, permette ad Achille Lauro di liberare davvero il suo gusto per la trap. Se “Ragazzi Madre” segue il filo rosso intrapreso con Roccia Music, è lo stesso album che gli procura un contratto con la Sony Music. Il resto è storia nota. “Pour l’amour” riscuote consensi dal pubblico. Ma il suo battesimo con la critica avviene alla 69esima edizione del Festival di Sanremo, con “Rolls Royce”. 27 anni li aveva già compiuti da un po’ all’uscita del singolo più chiacchierato del festival di quest’anno.

Achille Lauro nasce 21 anni dopo l’esordio di David Bowie

Di certo il brano è entrato nell’immaginario collettivo, soprattutto a causa del presunto (?) linguaggio evocativo di Achille Lauro nei suoi testi. Niente di cui stupirsi, considerando che nella copertina di “Ragazzi Madre” rappresenta una radiografia che rivela ovuli. Il mondo della strada e dello spaccio, che ha segnato l’infanzia e l’adolescenza di Achille Lauro, presumibilmente continuerà a tornare prepotente nei suoi testi. Anche in “1969” continua a giocare tra necessità, sogni ed evasione pura. Tirando in ballo, ovviamente, il cinquantesimo di Woodstock. Per ora non possiamo far altro che goderci il suo coming out per il punk rock, augurandoci che non sia l’ennesima occasione sprecata per la musica (qui le dichiarazioni di Manuel Agnelli sulla trap e Achille Lauro).

 

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