Il cantautore Alberto Bertoli.
Il cantautore Alberto Bertoli.

ALBERTO BERTOLI: “Sono il primo fan di mio padre, che ha influenzato la mia vita”

Abbiamo con noi il cantautore Alberto Bertoli. Benvenuto su Music.it! La prima domanda che voglio porti riguarda un aneddoto legato alla musica. Raccontacene uno che ricordi con particolare affetto.

Mi viene in mente quando Claudio Baglioni mi chiamò ad “Italia Loves Emilia” per cantare con tutti quanti “A muso duro”. Non credo che molti illustri colleghi abbiano avuto la possibilità di vedere 150’000 persone dall’alto di un palco. L’emozione che provai vedendo tutta quella gente cantare quella canzone che per me ha un raro valore di vita è indescrivibile. Mi viene da sorridere se penso alla prima cosa che feci. Cercai di vedere la fine di quello che ho sempre definito mare di persone. Non ci riuscii, allora mi girai verso Luciano Ligabue e gli dissi all’orecchio una delle cose più banali che mi siano mai venute in mente: «Luciano, che emozione». E lui mi sorrise come una padre, poi alla fine della canzone al microfono disse: «Alberto Bertoli!».

Tuo padre era il grande cantautore Pierangelo Bertoli. Sicuramente percepirai il peso di una enorme responsabilità, portando avanti il suo mestiere. In che modo la figura di tuo padre ha influenzato la tua produzione musicale?

Peso forse non è il termine giusto perché sembra avere una connotazione negativa. Io ho sempre pensato che la mia sia una fortuna e che la responsabilità alla fine me la sia scelta. Ho tre fratelli e nessuno di loro è legato al mondo dello spettacolo ma specialmente al mondo del canto e della canzone. Avrei potuto fare come loro e scegliere un altro mestiere. La figura di mio padre ha influenzato e influenzerà tutta la mia vita fino alla fine, perché l’ho sempre amato e stimato a dismisura. Sono il suo primo fan, e per me è stato una persona molto importante. Musicalmente quasi tutto quello che so lo devo al lui, soprattutto a livello testuale.

Il tuo ultimo singolo, “Eppure soffia”, è una cover di tuo padre e sarà presente nel tuo nuovo disco, in uscita nel 2019. Tratta una tematica quanto mai attuale, cioè quella del rispetto della natura e del mondo in cui viviamo. È un argomento che ti sta particolarmente a cuore?

Il giorno di Natale abbiamo deciso di fare uscire il video ufficiale come regalo alla gente che mi segue. Alcuni di loro sono presenti nel video, assieme a due cantautori e collaboratori, Marco Baroni e Antonello Giovanni Budano. Questa canzone è un regalo anche per chi la scrisse. Non sempre si ha piena coscienza di cosa si stia scrivendo e qui credo che la penna fosse più veloce della mente. Ho scelto di tenere aperta la bottega di famiglia, quindi di fare anche le canzoni che amo di più, e questa è una di quelle. Tratta di un tema che non solo è caro a me, ma diventa drammaticamente più attuale ogni giorno. Abbiamo fatto e facciamo davvero male a questo pianeta che per ora ci sopporta, ma non è detto che sarà sempre così. Sicuramente però la speranza soffia nel vento e non ci resta che seguirla.

Il video è davvero molto bello, e credo sia uno splendido tributo alla canzone. Bravo tu, bravi tutti coloro che hanno collaborato per realizzarlo. Cosa puoi raccontarmi del tuo prossimo lavoro discografico?

“Stelle” sarà un cd di dodici brani, due dei quali sono cover di mio padre: “Eppure soffia” e “Spunta la luna dal monte”. Gli altri dieci sono brani miei, che raccontano cosa la vita fa dentro di noi e come influisce sulle nostre azioni future. Mentre prima il mio sguardo era rivolto alla persona che vive nel mondo, ora il focus è sulla sua interiorità, per vedere da dove partono le cose e come si possono cambiare. È giusto definirlo album perché sono canzoni pescate dalla mia produzione tra il 2000 e il 2018. C’è anche una canzone scritta con mio padre, “Giulia”, e l’ultima che ho scritto, “Cervia”, mentre ero in tour quest’estate assieme a Marco Baroni.

Quali sono i cantautori italiani con cui ti piacerebbe collaborare?

Ora come ora mi piacerebbe moltissimo collaborare con gli Zen Circus e Brunori Sas, che conosco personalmente e soprattutto stimo artisticamente. Certo ci sono gli storici ma quelli credo siano sogni irrealizzabili: Ligabue, Vasco Rossi, Francesco De Gregori. Poi ci sono Luca Carboni e Cesare Cremonini, che amo molto e coi quali spero di collaborare in futuro. Il primo lo stimo anche come persona, il secondo non lo conosco così bene, ma mi piace pensare che un giorno si possa scrivere una canzone assieme.

Insieme a Riccardo Benini sei il direttore artistico del Premio Pierangelo Bertoli. L’edizione del 2018 si è appena conclusa. Quali sono stati, per te, i momenti più significativi?

Riccardo Benini è un collaboratore prezioso e molto attento. Assieme facciamo la coppia perfetta perché dove non arrivo io c’è lui e viceversa. Un momento molto delicato è quando si ha a che fare con grossi entourage di grandi artisti, che non conosciamo di persona. È difficile fare passare quanto amore e passione sinceri ci siano dietro al nostro lavoro. Gli artisti sono spesso sotto pressione e lo staff è lì per alleggerirla. In più nel nostro settore ci sono persone che cercano di approfittarsi della buona fede degli artisti. Fare sì che capiscano la nostra purezza di intenti non è semplice. Detto questo, la parte migliore invece è avere a che fare con gli artisti a tu per tu, siano questi i big o emergenti. Ogni artista vede il mondo da un punto di vista particolare, e ciò che ti lascia è sempre unico.

Grazie mille ad Alberto Bertoli per il tempo che ci ha dedicato. Vuoi aggiungere qualcosa in chiusura all’intervista?

Vorrei aggiungere un grazie sincero alla persona che si è sempre dimostrata leale nei miei riguardi: Ferdinando Bruno, il mio manager. In questi anni di vera e propria lotta ci sono stati momenti difficili, ma lui li ha sempre affrontati con me e come me: a muso duro.
Vi invito a venire ai concerti che sono il momento dove credo di esprimermi meglio. Per sapere le date basta andare sul mio sito ufficiale oppure su uno dei miei social.
A presto, magari a quando uscirà il lavoro completo. Rock on!

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