La cantautrice ferrarese Arianna Poli.
La cantautrice ferrarese Arianna Poli.

ARIANNA POLI: “Credo ci sia molto Ferrara, nei miei pensieri, quando scrivo”

Ciao Arianna Poli, Music.it è lieta di averti ospite tra le sue pagine. Entriamo subito nel vivo e raccontaci qual è l’aneddoto più particolare, e imbarazzante se vogliamo, che ha a che fare con la tua carriera musicale. Ti va?

Ad una delle primissime serate che feci c’era anche un gruppo di ragazzi che mi proposero di fare una video-intervista. Non ne avevo mai fatta una ed ero abbastanza imbarazzata… penso di aver balbettato un sacco e soprattutto di aver detto delle castronerie! Quell’ intervista andò poi su YouTube, e per molto tempo se si cercava il mio nome era il primo risultato… Che ridere, credo di non averla mai guardata fino alla fine!

Tu vieni da Ferrara. Credi che la tua città abbia influenzato, in un qualche modo, le tue ispirazioni?

Da quando ho iniziato a scrivere ho cominciato anche a reputare Ferrara come la mia città preferita in assoluto, o forse viceversa, non saprei. Fatto sta che è da qualche anno che questo posto lo sento mio, lo adoro nonostante le sue mille contraddizioni. Infatti credo che ci sia una buona dose di Ferrara, nei miei pensieri, quando scrivo.

A proposito di ispirazioni: chi sono i tuoi artisti-guida?

Ne ho tanti che mi hanno più o meno influenzato, o che ascoltavo spesso mentre scrivevo il disco. Per citarne alcuni a cui sono molto affezionata, direi David Bowie, Verdena, La Rappresentante di Lista, Le luci della centrale elettrica.

Vorrei ci raccontassi di “Ruggine”, il tuo album di debutto che tra gli album emergenti del 2018 ha dato una certa risonanza al tuo nome. Com’è nato, qual è la sua storia?

È divertente perché in realtà è nato quasi per scherzo. Qualche anno fa il fonico della sala prove dove andavo al liceo, Samuele – che ad oggi mi accompagna dal vivo – mi propose di registrare qualche brano mio, così, per provare. Non sapevamo cosa aspettarci, ma alla fine ci siamo trovati prendere un po’ più sul serio la cosa e dopo mesi di lavoro ne è uscito “Ruggine”. Una bella sorpresa!

Come nasce, invece, un brano di Arianna Poli? Dove cerchi “la materia di lavoro” che dà vita alle tue canzoni?

Beh, diciamo che tutto quello che scrivo proviene dal mio quotidiano: situazioni che vivo, persone che incontro, cose che vedo. Poi magari alcuni aspetti sono un po’ più “romanzati”, ma principalmente tendo a parlare di me e di ciò che mi sta intorno.

Domanda a bruciapelo: cosa pensi dei talent show? 

Penso che i talent si collochino in un mondo caratterizzate da dinamiche complicate da vivere e da capire. Non so se sarei in grado di partecipare ad uno di questi – psicologicamente parlando. Quando ero più piccola però guardavo spesso X Factor, e alcuni concorrenti mi piacevano anche, come Francesca Michielin ad esempio. In ogni caso credo che il talent possa essere una delle mille strade che un individuo può prendere per provare a farsi strada o a farsi conoscere. Poi appunto la scelta è soggettiva.

Sei reduce da ben quattro mesi di tour, appena concluso il 14 Settembre a Pratola Peligna. Cosa ti resta di quest’esperienza?

È stato assolutamente incredibile. Ho visto un sacco di posti bellissimi, conosciuto tante persone con cui ancora oggi ho contatti. Suonare fuori casa la propria musica è un’esperienza sicuramente soddisfacente, non credo potrei stancarmi di farlo.

Progetti futuri?

Continuare a suonare, sicuramente. Ma soprattutto ritagliarmi del tempo per scrivere, chissà, magari un disco.

Nomina cinque dischi fondamentali per la tua formazione.

Tra passato e presente, in ordine sparso:

  1. “Hunky Dory” di David Bowie
  2.  6 Feet Beneath the Moon” di King Krule
  3. Anime Salve” di Fabrizo De André
  4. “Whatever People Say I Am That’s What I’m Not” degli Arctic Monkeys
  5. “Thrush Metal” di Stella Donnelly.
Abbiamo concluso. Prima di salutarti, ti ringrazio lasciando a te le ultime righe. In bocca al lupo! A presto!

Grazie per lo spazio e per le domande! A presto!

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