Dal 15 giugno 2020 potranno ripartire i concetti, ma con delle severe limitazioni. pubblico concerto rock
Dal 15 giugno 2020 potranno ripartire i concetti, ma con delle severe limitazioni.

CONFINDUSTRIA CULTURA: richiesto sostegno al settore causa CORONAVIRUS

Il settore culturale, tra cui quello musicale, ha subito un drastico stop negli ultimi giorni. Sono migliaia i concerti cancellati fino a oggi, e in questa settimana sono state registrate perdite degli incassi pari a 10 milioni e mezzo di euro, come abbiamo appreso da Vincenzo Spera, presidente di Assomusica. La cosa più preoccupate è che la situazione è destinata a peggiorare.

Il 2 marzo scorso è stato firmato un decreto legge che riguarda anche gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura. Perciò, sono vietati tutti quegli eventi che non permettono di rispettare la distanza di sicurezza di un metro. Il blocco nazionale è previsto fino al 3 aprile 2020. Si parla di circa 7400 appuntamenti live annullati nell’ultima settimana. Sono numeri altissimi.

La richiesta di Innocenzo Cipolletta di Confindustria

L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio imprese e lavoratori che vivono di spettacolo. Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura, ha inviato una lettera al Governo per richiedere tempestivi interventi che vengano incontro a tutti coloro che lavorano nel settore culturale. Di seguito il comunicato.

Innocenzo Cipolletta: «Gli effetti della diffusione del virus sulle aziende e lavoratori del settore è significativo e preoccupante. Il drastico calo di vendite di prodotti culturali, libri, musica e dvd, la cancellazione di concerti, la disdetta di mostre e visite culturali con presenze nei musei che non raggiungono il 20% di quelle normalmente registrate, l’annullamento di festival ed eventi fieristici, la chiusura delle sale cinematografiche, la sospensione delle produzioni audiovisive nazionali e internazionali e in generale il congelamento di attività o iniziative già programmate stanno generando infatti danni economici assai rilevanti su tutto il territorio nazionale, stravolgendo investimenti e sviluppo delle industrie per quest’anno e, probabilmente, anche per quelli a venire e generando una crisi di liquidità per le aziende del settore»

Cinema e teatri hanno registrato perdite terrificanti solo negli ultimi giorni. La vendita dei libri ha subito cali che oscillano tra il 25% fino al 70% nelle zone rosse dove la presenza del virus è maggiore. Anche nella musica i danni creati sono terrificanti a causa dei vari concerti annullati e appuntamenti instore.Ma la lettera di Innocenzo Cipolletta continua:

«Quella che le imprese culturali stanno affrontando ha ormai il carattere di una vera e propria calamità, al pari di quanto sta avvenendo per molte altre imprese che operano in Italia, che potrebbe produrre danni strutturali con il rischio di piegare un sistema di imprese strategico per il futuro del Paese, per la salvaguardia del suo patrimonio, la diffusione della cultura, essenziale non solo per l’economia italiana ma per la stessa qualità della vita. Va affrontata in una logica emergenziale anche questa parte della crisi che sta attraversando il sistema Italia, con interventi urgenti di contenimento dei suoi effetti a breve e medio termine»

Interventi urgenti, è quella la richiesta di Confindustria Cultura. Per arginare questa grave situazione sono state chieste alcune misure:

  • Misure volte a garantire la liquidità alle imprese come la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte, e una maggiore attenzione da parte del sistema bancario per l’accesso al credito;
  • CIGIS per i lavoratori delle imprese del settore anche dove non già prevista;
  • Assicurare in modo rapido i pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione

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