I Feelbacks in sala prove.
I Feelbacks in sala prove.

FEELBACKS: “Il mercato musicale è saturo di musica melodica cantautorale”

Feelbacks, è un piacere poter scambiare due chiacchiere con voi sulle nostre pagine. Iniziamo col botto. Raccontatemi un esperienza assurda che avete avuto insieme. Voglio qualcosa che faccia scalpore.

Piacere nostro! Sicuramente l’esperienza più assurda e anche recente, è stata quella delle riprese del nostro ultimo video musicale, in cui ci siamo travestiti da vari personaggi e abbiamo noleggiato un camper con il quale abbiamo girato la clip. È stato tutto veramente incredibile!

Parlatemi del vostro passato. Ormai suonate insieme da circa 6 anni come Feelbacks e avete registrato demo ed EP. Qual è l’esperienza che vi ha formato di più musicalmente?

Abbiamo registrato un EP nel 2012 e anche un album uscito la scorsa estate 2016. Penso che ciò che ci ha formato molto musicalmente sia stato suonare dal vivo e tutto quello che ne è conseguito, ad esempio provare molto al fine di rendere al massimo nei live.

Come è giusto che sia, seguite gruppi con i quali tutti noi siamo cresciuti, blink-182, Sum 41 e Simple Plan. Recentemente è uscito il nuovo album dei blink-182, con un nuovo chitarrista, mentre Tom DeLonge sta seguendo un suo progetto. Cosa pensate di questa divisione?

Sicuramente l’ultimo album dei  blink-182, che vede appunto l’entrata di un nuovo chitarrista, li ha finalmente riportati alle sonorità dei blink-182 che tutti amiamo da sempre, dato che l’album uscito dopo la loro reunion con Tom DeLonge nel 2009 aveva influenze particolarmente incisive ma distanti da ciò che erano. Sicuramente il massimo sarebbe riavere Tom DeLonge nei blink-182 per scrivere canzoni come faceva una volta. Nel mondo il pop punk continua a regalarci nuove band e nuovi album di formazioni già affermate veramente stupendi. Siamo contenti che questa musica che da sempre amiamo continui ad evolversi e a regalarci nuove emozioni.

Come vivete l’attuale situazione italiana, ormai quasi comandata dai talent, dove i gruppi underground devono fare a spallate per riuscire ad emergere in qualche modo?

Suonare pop punk in Italia è dura a dir poco! È difficile persino emergere a livello locale, figuriamoci a livello nazionale. Il problema in Italia è che a differenza di altri paesi, dove questa musica viene in parte ancora prodotta e distribuita, qui non ha il minimo spazio. Tutto il mercato musicale è saturo di musica melodica cantautorale italiana e tormentoni fatti in provetta, e ciò non lascia nessuno spazio al pop punk.
Di buono c’è da dire che di gruppi emergenti, provenienti da tutta Italia, che suonano questo genere, ce ne sono molti, e lo vivono come noi, con grande impegno e passione, e trovarsi a suonare insieme per locali è sempre molto bello – o meglio molto punk rock!

Ho ascoltato il vostro album, “Welcome to my world”. Un lavoro molto curato, dalle sonorità tipicamente californiane. Quale è il pezzo che in assoluto porterete con voi tra tutti?

Sicuramente il singolo “Welcome to my world”, che reputiamo il pezzo che rispecchia di più il senso dell’album, e che musicalmente è il brano con maggior impatto.

State lavorando a qualcosa di nuovo in questo periodo? Possiamo aspettarci un nuovo album o un EP a breve?

Sì! A breve uscirà un video musicale con un nuovo singolo, che introdurrà poi l’uscita di un nuovo EP questo inverno.

Ragazzi, grazie per averci prestato il vostro tempo. Vi lascio due righe per dire quello che volete. Totale libertà.

Innanzitutto vorremmo ringraziarvi per questa intervista, noi siamo sempre grati a chi come voi vuole dare voce alle band emergenti.
Poi vorrei fare un invito generale a cominciare a riavvicinarsi al pop punk, un po’ come era verso al fine dei anni ’90. C’è molta gente in Italia appassionata a questo genere, e tante band che si meriterebbero molto più spazio e visibilità.
Detto ciò vi invitiamo a seguire i nostri canali e social per rimanere aggiornati sulle nostre attività. Grazie a tutti!

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