Il cantautore Hugomorales durante un suo concerto live.
Il cantautore Hugomorales durante un suo concerto live.

HUGOMORALES: “Ascoltate tanta musica e andate nei locali che fanno musica dal vivo!”

Hugomorales benvenuto su Music.it, è un vero piacere averti sulle nostre pagine! Diamo subito inizio a questa intervista con un aneddoto legato alla tua carriera musicale: il più imbarazzate che ricordi!

Cinque anni fa, quando uscì il primo disco di Hugomorales, ero a Bologna per un paio di appuntamenti in radio, uno dei quali era a Radio Città del Capo. Purtroppo quel giorno diluviava, così arrivato davanti agli studi della radio, scaricai frettolosamente la mia strumentazione dall’automobile. Nella fretta mi sono cadute le chiavi nel portabagagli senza che me ne accorgessi e sono rimasto chiuso fuori dalla mia stessa auto, sotto la pioggia battente. Il risultato fu che mi fradiciai, non potei scaricare tutta la strumentazione, arrivai in ritardo all’intervista e nelle ore successive dovetti anche spendere un sacco di soldi per farmi riaprire l’auto. Fortunatamente avevo con me la chitarra, così improvvisai un set ridotto chitarra e voce, ma a causa della grande quantità di acqua che avevo preso, durante l’esecuzione di uno dei brani fui colto da un improvviso attacco di tosse e dovetti interrompere il brano.

Quali sono i tre album che hanno cambiato la tua vita e ispirato la tua musica? Perché?

Questa è la classica domanda che mi mette in difficoltà. È mia opinione che la musica che ti cambia la vita è quella che ascolti in età giovanile, quando sei pieno di entusiasmo e vivi tutto con occhi (e orecchie) più innocenti. La musica che mi ha cambiato la vita l’ho ascoltata tra i 18 e i 30 anni, ma non credo che ora ce ne sia molta traccia in quello che scrivo. Ascolto tuttora tantissima musica, ma diciamo che sono un pochino più analitico. Preferisco quindi dirti tre dischi che ho ascoltato negli ultimi mesi e che mi sono piaciuti molto: David Byrne “American Utopia”, LCD Soundsystem “Sound of Silver” e The Flaming Lips “King’s Mouth”.

“Oceano” è il tuo secondo disco a quasi cinque anni di distanza dal primo omonimo “Hugomorales”. Quando hai capito di voler dar vita a questo fantascientifico album?

La genesi di questo disco è stata molto semplice. Mi sono ritrovato a casa per la quarantena con la possibilità di dedicare le mie giornate alla musica. E l’ho fatto. Inizialmente volevo scrivere un disco strumentale, e infatti il primo brano che ho registrato è “Il canto delle balene”, l’ottava traccia del disco. Poi mi sono reso conto che avevo voglia di scrivere una storia e raccontarla, perché in fondo è quello che mi piace fare di più. Quindi ho iniziato a scrivere i testi di “Oceano”.

Ora sono curiosa di conoscere la storia!

Rispetto ai miei lavori precedenti, questo disco ha avuto una genesi diversa. Ho scritto i testi e le musiche in ordine cronologico, come se fossero una storia e la tracklist è rimasta così, in modo che potesse essere ascoltata, appunto, come una storia. I pesci conquistano la Terra e gli esseri umani vengono ricacciati in mare. Per molti anni la civiltà dei pesci prospera indisturbata, finché un virus diffuso dagli umani non inizia a decimare i pesci, che sono costretti a rifugiarsi in quarantena. A causa della letalità del virus, i pesci decidono di abbandonare il pianeta e di lanciarsi nello spazio alla ricerca di un nuovo luogo dove vivere. Parte la Missione Delfino, che porterà gli esuli verso la Nebulosa di Orione. Qui troveranno un pianeta abitabile, composto solo di acqua. Sul pianeta Oceano nascerà il primo pesce di questa nuova genia di emigranti interstellari.

Da cosa sei stato suggestionato?

Questo disco è nato grazie soprattutto ad alcune suggestioni letterarie. Sono un accanito lettore di romanzi e durante la quarantena mi sono “cibato” principalmente di letture di fantascienza. Uno dei miei autori preferiti è Stanislaw Lem, scrittore polacco e maestro del genere. È l’autore tra gli altri di “Solaris”, il romanzo da cui è stato tratto il capolavoro cinematografico di Andrej Tarkovskij.

Quale è il filo conduttore di questo concept album e quale messaggio vuoi comunicare?

Mi piace molto il ribaltamento delle parti. Lo scopo di quello che faccio è di natura puramente estetica. Ho voluto registrare il primo disco veramente pop della mia vita. Questo era il mio vero obiettivo.

Parliamo del videoclip di “Afrodite”, singolo estratto da “Oceano”: com’è avvenuta la scelta delle immagini che hai inserito?

Da anni cerco sul web vecchi video da utilizzare per montare videoclip musicali. Ne ho realizzati diversi. Questo video di nuoto sincronizzato degli anni ’50 l’avevo trovato diversi anni fa in rete e mentre scartabellavo il mio database alla ricerca di spunti per il video di “Afrodite” mi è balzato immediatamente agli occhi. Mi sono reso conto subito che era perfetto per realizzare quello che avevo in mente. Uso la tecnica del cut-up, che spesso impiego anche per scrivere i testi delle mie canzoni.

Come scrive musica Hugomorales? C’è un iter che segui nella stesura di un brano?

Ti racconto come ho realizzato questo disco. Ho scritto i brani nello stesso ordine in cui sono nel disco. Sono partito da “La pesca degli umani”, uno dei miei preferiti, dove i pesci conquistano la Terra e si dilettano a pescare esseri umani. Nella maggior parte dei casi ho scritto prima i testi e poi li ho adattati alle musiche. Queste ultime in molti casi le avevo già scritte, altre volte le ho ideate sul momento canticchiando i testi o una parte di essi. I testi nascono spesso da spunti letterari o da frasi che trovo nei romanzi che riadatto e decontestualizzo.

Quanto è stata importante, secondo te, la musica – e l’arte in generale – nei momenti più difficili della storia?

Se ti riferisci alla quarantena che abbiamo appena vissuto, posso risponderti a titolo personale. Senza musica le mie giornate sarebbe state molto meno soddisfacenti. Ma d’altronde come nella vita prima e dopo la quarantena.

Come vedi il futuro della musica dal vivo in Italia? Dove potremmo venire a vederti/ascoltare nei prossimi mesi?

Lo vedo bene. Anche perché se non lo vedessi bene dovrei cambiare lavoro. Visto che l’altra metà della mia vita è impegnata a organizzare concerti per il locale di cui sono il proprietario (il Mishima di Terni NDR). Per ora non sarà possibile venirmi ad ascoltare dal vivo, ma appena torneremo alla normalità organizzerò un tour di presentazione di “Oceano”, che spero arriverà in buona parte delle città d’Italia.

Hugomorales siamo arrivati ai saluti, ma il finale spetta a te. In queste ultime righe puoi aggiungere ciò che vuoi e salutare i nostri lettori come meglio credi. Ti ringrazio per essere stato con noi e a presto!

Ascoltate tanta musica. Andate nei locali che fanno musica dal vivo appena sarà di nuovo possibile. E seguite Hugomorales su Facebook e Instagram. Il disco uscirà il 15 giugno prossimo su tutte le piattaforme digitali ed è prevista anche una stampa a tiratura limitata nei prossimi mesi. Grazie per avermi ospitato sulle vostre pagine. È stato veramente un piacere.

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