La nota band dark-folk – composta da Davide Borghi, Carlo Baja-Guarienti e Stefano Romagnoli – sceglie il modo migliore per festeggiare il cambio di decimale. Continuano a scrivere e ripercorrono i propri passi registrando con la maturità di 20 anni di collaborazione i brani che hanno fatto la storia del progetto. Gli Albireon con “La Bellezza di un Naufragio 1998-2018” regalano al pubblico una vera e propria esperienza. Attraverso gli strati sonori con cui compongono ogni singola traccia dell’album fanno penetrare umidità nelle ossa. Ascoltando le loro tracce la luce si affievolisce sotto la spessa coltre di rami di sempreverdi che crescendo sovrastano la testa. Persino le narici si dilatano per riempirsi degli aromi di felce e muschio.
Gli Albireon regalano esperienze multisensoriali con il loro album “La bellezza di un naufragio 1998-2018”
Alternando liriche in italiano a liriche in inglese, l’impianto musicale su cui le ballate si installano si inerpicano su una struttura che alterna con sapienza il folk al rock riflessivo e psichedelico. L’analogico si mischia con l’elettronico in un’armonia che si riverbera in un ambiente sonoro tanto confortevole quanto spigoloso. Con “La bellezza di un naufragio 1998-2018” gli Albireon si prestano a un’entusiasmante scoperta per chi non li abbia mai incontrati prima, e a un dolce ritrovo per chi invece li aveva già conosciuti.
I numerosi featuring impreziosiscono e nutrono di nuova linfa le tracce dell’album. Un lavoro pregiato che ricollega insieme spunti importanti della scena musicale. Permettono la convivenza su piani diversi a seconda della traccia la potenza evocativa dei Pink Floyd, con le atmosfere tenebrose degli Opeth e il folk virtuoso dei Jethro Tull. Con “La bellezza di un naufragio 1998-2018”, Albireon si riconferma un progetto artistico valente che si lascia ascoltare pretendendo viva attenzione. Non è uno sfondo musicale, ma è un ambiente in cui respirare un nuovo ossigeno.