Tipica cifra stilistica del nostro artista: prendere la realtà, darle una forma testuale e metterla in musica. Il risultato è qualcosa che non annoia mai; proprio come le fotografie che a distanza di tempo continuiamo a fissare e a domandarci se veramente siamo stati in quel modo… Dalla voce inconfondibile e dallo stile pop, colorato e travolgente, Leo Pari, cantautore, producer, autore e musicista romano, aggiunge alla sua discografia un’altra importante fatica; il concept album, immenso e misterioso, non passa inosservato. “Stelle Forever” è la storia di un amore, o meglio di tanti, variegati, amori. Dieci brevi racconti che scaldano il cuore e fanno nascere un sorriso. I ricordi si fondono con le emozioni e la realtà con l’immaginazione.
Dalla voce inconfondibile e dallo stile pop, colorato e travolgente, Leo Pari, nel concept album “Stelle Forever”, racconta la complessità dell’universo rosa
Leo Pari, come un flâneur, gira, cammina, osserva e realizza che la donna, o meglio l’universo rosa, quest’essere così misterioso, in tutta la sua bellezza, complessità e ambiguità, lo affascia, ne prova curiosità e rispetto. Ama la donna nei suoi lati più candidi, come in quelli più scuri, da tenere segreti, in fondo al mare e chiusi da mille “Lucchetti”. «Mi fa stare bene quello che mi fa male». “Stelle Forever” sono flash di una vita di avventura, di istinto e di pancia, alla continua ricerca di nuove emozioni, sempre. Che duri un attimo o l’eternità poco importa. Ciò che conta è che ogni piccolo istante, come una stella cadente, illumini il secondo, lasciando un ricordo, un folgorante attimo che duri per sempre.
Leo Pari comincia il suo cammino per le stelle partendo dalla malinconia con “Le Donne Sono Come Le Stelle”; un brano che nasce dal ricordo di una storia finita, per allargare la dedica a tutto l’universo femminile con le sue infinite sfaccettature. “La Storia Della Tua Vita” è il racconto di una ragazza, tra realtà e immaginazione, di pomeriggio di primavera alla fermata dell’autobus. “Forever” è il brano che chiude la costellazione; coinvolgente, mette in luce l’elasticità del tempo in una relazione sentimentale, in cui «basta un minuto per conoscersi, una sera per innamorarsi, un secondo per dividersi, tutta la vita per dimenticarsi». L’orchestra che accompagna tutto il brano – la Budapest Art Orchestra, diretta da M. Peter Pejtsik – chiude come una stella cometa che scompare lasciando il segno, per sempre.