In “Resistenze Elettriche” passato e presente si incontrano in una musica minimale e dinamica che oscilla tra sospesi momenti melodici ed esuberanti esplosioni sonore. Ci troviamo di fronte a una formazione dall’impatto rock con soli tre strumenti che non prevedono né la voce né la chitarra. Il tutto è ancora più interessante perché per metà del disco Lo ZOO di Berlino collabora con Patrizio Fariselli, storico pianista e tastierista degli Area. Un disco politico ed interamente strumentale dove la sperimentazione sembra spingersi verso una ricerca raffinata dei timbri e dello sviluppo di sempre nuovi modi espressivi.
“Resistenze Elettriche” è il concept album del trio Lo ZOO di Berlino dove velocità, grinta e rumore si fondono in un’esplosione sonora.
La prima parte del disco racchiude le registrazioni dal vivo del mini tour in Emilia Romagna presso i luoghi della Resistenza, in occasione del progetto “Materiale Resistente 2.0”. È in questa prima parte che il gruppo insieme al suo mentore Patrizio Fariselli si lascia andare ad elettriche e futuristiche improvvisazioni, partendo dai temi di alcuni classici del repertorio degli Area. Il quarto brano “Aria” chiude la parte dal vivo: dopo i primi brani che vedono rompere l’atmosfera da un turbine di rumori e di scatti fulminei, questo brano solleva un clima di riflessione e lascia l’ascoltatore sospeso e pensoso: infatti è un brano dedicato ai caduti della Resistenza. Prima di tuffarsi nella seconda parte formata da inediti di Lo ZOO di Berlino, rigorosamente strumentali, è consigliabile una pausa.
Questo perché ci si ritrova subito immersi nella turbolenta e caotica musica futurista di “De Waiting War (from Pratella’s War)” dove la sezione ritmica di basso e batteria è accompagnata dal Theremin e dagli “intonarumori” di Luigi Russolo suonati dalla tastiera. A chiudere questa seconda parte è una personale rielaborazione funk rock di “Bella Ciao”, il tema più classico della Resistenza italiana.
Lo ZOO di Berlino nella classica versione trio, con “Resistenze Elettriche” vuole rompere gli schemi: distruzione, mistero ed atmosfere psichedeliche intrappolano l’ascoltatore. Sicuramente è un album che richiede più ascolti, una maggiore consapevolezza e una predisposizione alla musica hard rock.