Il progetto nato come colonna sonora di un libro, prende vita e si trasforma nel primo album della band, composto di dodici tracce. Da qui arriva quindi ora il secondo EP dal titolo “Hai Complicato tutto”. È una frase riferita a tutto quello che complica tutto. Dalle sbronze che spezzano in due il fegato fino alle complicazioni dei rapporti al di la del sesso e delle cotte adolescenziali. Insomma, i Lenin! ci stanno dicendo che crescendo, tutto si rovina. Crescendo diventa tutto più complicato e quello che sembrava semplice, diventa un ostacolo insormontabile.
Hai complicato tutto” riporta al presente l’aggressività e la repressione degli anni ’90
Il tutto è condito da un’atmosfera distorta, sporca e prepotente, che alterna momenti di calma dati da bridge acustici e leggeri, a ritornelli ruvidi in perfetto stile grunge americano. La voce graffiata e sporca del frontman regge bene il confronto con gli strumenti, non curandosi troppo della tecnica e lasciando spazio alle emozioni, quelle di pancia. Dal primo brano “Arce”, il personaggio immaginario che potremmo considerare come protagonista del lavoro inizia a crescere, soffrendo per amore con “Hai Complicato tutto” e finendo a svuotare bicchieri alle due di notte per i pub con “Soda Caustica”. Poi ogni giornata ricomincia con “La Testa Vuota”.
i Lenin! rimangono compressi in circa dodici minuti riuscendo però a dare il massimo e lasciare l’ascoltatore incollato alle cuffie fino alla fine. Un disco adatto sicuramente ai nostalgici del genere, che ritroveranno tanti riferimenti e contaminazioni, dalla musica del passato a quella attuale. Uno sfogo personale che trova però l’empatia dell’ascoltatore che si immerge in temi comuni affrontati da un punto di vista più fatalista.