Ma non voglio essere precipitoso e darvi subito tutti i dettagli. I due film che precedono “Dragonball Super: Broly”, non mi facevano ben sperare. Nonostante vedere Goku, Vegeta & co. sul grande schermo a distanza di più di 30 anni dall’inizio della serie mi avesse rincuorato, era rimasto l’amaro in bocca. Un amaro dato probabilmente perlopiù dalla scarsissima qualità del disegno e delle animazioni. Nulla a che vedere con le epiche battaglie di Goku contro Freezer, Cell e Majinbu. Entrando in sala l’unico pensiero che mi passava per la testa era: «Speriamo che le animazioni siano quantomeno decenti». Beh, lo sono state. E non solo le animazioni, ma anche la colonna sonora, la sceneggiatura e il nuovo design. Il regista Tatsuya Nagamine ha dichiarato: «Poiché Son Goku ha raggiunto un livello di forza superiore, anche lo stile visivo doveva salire di livello».
“Dragon Ball Super: Broly” non si riserva di regalare ai nostalgici delle vere e proprie perle.
La trama non è sicuramente da meno. In apertura ci troviamo sul Pianeta Vegeta, quando i veri protagonisti della saga erano solo dei bebè. Re Vegeta cresce il suo piccolo principe nella convinzione che sia il più forte tra i Saiyan. Broly, figlio di Paragas, soldato di alto rango dell’armata Saiyan, però, è ben più potente del principe. Il re lo esilia a morte certa sul lontano pianeta di Vampa. Paragas, in preda all’ira, segue la capsula del figlio, raggiungendolo là dove lo crescerà alla stregua di una bestia, covando rancore nei confronti di Vegeta. Gli anni passano e arriviamo finalmente nel presente. Un rinnovato e quantomai spiritoso Freezer è alla ricerca delle sette sfere del drago per guadagnare 5 cm di altezza, quando si imbatte in Broly. Constatato l’altissimo livello di potenza del Saiyan, architetta il modo di farlo scatenare contro Son Goku. Il resto sarà storia!
Tutto il film non è altro che una continua esplosione di colori. Per la prima volta probabilmente il livello di violenza delle lotte fa un passo avanti. Un passo avanti perché finalmente sono molto più chiare le cognizioni di forza e dolore, specialmente grazie ad una qualità audio perfettamente curata. Il film regala anche tanti sorrisi, come solo Junior è in grado di fare. Sì, perché non esiste “Dragon Ball” senza Junior che esclama «Ha un’aura potentissima!». La colonna sonora per quanto possa essere fuori luogo con i contesti a cui siamo abituati, regala tantissime emozioni. “Dragon Ball Super: Broly” non si riserva di regalare ai nostalgici delle vere e proprie perle. Non farò altri spoiler ma consiglio a tutti vivamente di vederlo, anche ai meno affezionati, perché Son Goku non delude mai.