I Monarkaotika continuano sulla falsa riga del precedente album, tra follia, tormenti e inquietudini della mente
Sembra quasi un sequel del primo lavoro da studio della band tarantina, in cui il filo conduttore era la follia e l’inquietudine della mente umana. Anche il nome della band segue il concetto degli album, perché ispirato alla farfalla monarca, protagonista di incredibili migrazioni, simbolo di forza mentale e metamorfosi. Il nuovo disco dei pugliesi Monarkaotika si apre con “Perlomeno”, un bel rock che cresce piano piano, fino ad un ritornello orecchiabile e molto efficace. Non sono da meno, però, i riff di chitarra, l’accompagnamento del basso ed una potente batteria, che da’ corpo e anima a tutto il brano. Come terza traccia del disco troviamo “Il Re”, primo singolo estratto da “Psicanalisi”, in cui è forte l’impronta vocale data dal frontman Marco Di Turo. Questo, come tutti i brani dell’album, è registrato in presa diretta. Ed è subito chiara l’impronta live dei Monarkaotika, impazienti di saltare su un palco.
“Psicanalisi”, dei Monarkaotika, ci convince, pur nella comprensibile sbarazzina incoscienza dei primi album
L’album scorre via gradevolmente, a volte dolce e suadente, altre duro e graffiante, sempre con quell’indole punk che strizza l’occhio a sonorità lo-fi e rock. Poi arriva “La Fine”, un brano che si spinge fino a sfiorare l’hard rock, potente batteria e riff ruvidi a cucire un vestito niente male. Ci ha colpito molto il brano “Al Di Là”, l’ultimo prima della ghost-track finale “Ridi Di Me”, col suo intro delicato e lo sviluppo aggressivo. In sostanza questo “Psicanalisi”, della band Monarkaotika, ci convince abbastanza, pur nella comprensibile sbarazzina incoscienza dei primi album, delle piccole imperfezioni, con l’occhio puntato all’obbiettivo.