I Death Cell in uno scatto promozionale.
I Death Cell in uno scatto promozionale.

Il ritorno dei DEATH CELL che con PERIFERICO non tradiscono le loro origini

death cell perifericoIl 2021 accoglie il ritorno discografico dei Death Cell grazie al nuovo album “Periferico”. La band, dopo due anni dal suo ultimo EP “Lancia in Resta”, volta pagina entrando a far parte della scuderia Volcano Records. Propongono un alternative rock interamente in italiano, che alterna fasi di luce e ombre. Vediamole nel dettaglio.

“Periferico” ha un primo difetto riscontrabile fin da principio: la scaletta. Non è mai un elemento da sottovalutare quello dell’ordine dei brani, e questo si sa. Non dico che i Death Cell abbiano sbagliato in toto, ma si poteva puntare su un inizio più efficace. Perché da un lato è giusto aspettare a tirare fuori gli assi dalla manica, ma probabilmente si poteva trovare una via di mezzo.

“Periferico” non è solo ed esclusivamente teso alle generazioni emergenti, ed è una scelta dei Death Cell che richiede una certa coscienza e ha una gran dignità

C’è di buono che “Periferico” è un album fortemente sentito, ispirato da un rock un po’ “sporcato” di metal in stile italiano che somiglia molto ad alcune nostri prodotti. Non sempre invecchiano bene. D’altra parte sicuramente i Death Cell hanno un pubblico di riferimento che non può ovviamente essere quello dei quindicenni tutto trap e gangsta. Ed è una cosa che va rispettata. Fare musica che non sia solo ed esclusivamente tesa alle generazioni emergenti è una scelta che richiede una certa coscienza e ha una gran dignità. Lo stile delle chitarre, la durata delle canzoni e i testi in italiano eseguiti in quel modo, bisogna ammettere, sembrano usciti da un altro decennio. Però, come detto, non è necessariamente un male.

Nell’eterna corsa al presente che domina la scena musicale, è giusto che ci sia chi difende un modo di approcciarsi che non dimentica le sue radici. Applicare il metro di giudizio contemporaneo a “Periferico” sarebbe sciocco e forse anche ingiusto. Significherebbe non aver compreso né a quali ascoltatori si rivolge, né cosa può ancora portare un lavoro old fashioned. I Death Cell sanno molto bene quello che hanno fatto col nuovo album e anche la consapevolezza è un valore da riscoprire.

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