Il cantautore Jacopo Ratini.
Il cantautore Jacopo Ratini in una foto di Laura Sbarbori.

JACOPO RATINI: “Il teatro regala ascolto religioso, la poesia libertà espressiva”

Diamo il benvenuto a Jacopo Ratini, cantautore pop romano. Qui su Music.it siamo soliti iniziare le interviste con un aneddoto legato alla musica. Ce ne racconti uno che non hai mai condiviso in un’intervista ufficiale?

Che il riff di chitarra introduttivo della canzone “Appunti sulla felicità”, title-track del disco, è un omaggio e una citazione a “Shape of my heart” di Sting.

“Appunti sulla felicità” è un disco molto personale. Si sente che lo hai scritto sulla tua pelle. C’è una persona in particolare, o una categoria di persone, a cui lo dedichi?

L’album è in gran parte ispirato e dedicato a Selena Palma, la mia ex compagna, scomparsa nel 2014 a causa di una malattia rara.

Nella tua carriera hai spaziato dal teatro alla letteratura. Cosa ti offrono questi due differenti contesti che la musica non possa darti?

La narrativa e la poesia mi offrono una libertà espressiva rispetto al vincolo metrico e di durata di una canzone. Il teatro, invece, regala quel tipo di ascolto religioso che nessun altro luogo riesce ad offrire.

Ti piacerebbe partecipare nuovamente al Festival di Sanremo, o consideri l’esperienza nel 2010 come una tantum?

Mi piacerebbe partecipare ogni anno al Festival di Sanremo. Chissà che un giorno il miracolo non si ripeta!

Il tuo nuovo album è uscito con Atmosferica Dischi il 9 novembre. Hai già previsto un tour per promuovere il disco?

Ci sarà una data di presentazione del disco a Roma, al Wishlist Club, venerdì 7 dicembre. Sarà un release party in cui suonerò l’intero album con tutta la band. È stato pensato come un grande firmacopie live. Poi, tra gennaio e febbraio, usciranno un secondo videoclip ed altri contenuti web speciali, e da marzo inizierà un tour in giro per l’Italia.

Sei l’ideatore del Salotto Bukowski, uno spazio a metà strada fra musica, letteratura e teatro. Come spiegheresti a un bambino di che cosa si tratta?

Hai presente quando il babbo o la mamma ti leggono una favola o ti cantano una canzone per farti sognare? Ecco, il Salotto Bukowski è la stessa cosa. Ad ogni poesia di Bukowski letta, segue una canzone di un cantautore italiano, che ha la stessa tematica e racconta lo stesso argomento.

Grazie mille a Jacopo Ratini per averci concesso questa intervista. C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere?

Mi piacerebbe che questo mio terzo disco venga ascoltato con attenzione. Che venga data importanza ai testi dei brani. E mi auguro che si diffonda a macchia d’olio come sorprendentemente si è diffuso il singolo di lancio “Cose che a parole non so dire”. Grazie a voi per il tempo che abbiamo condiviso!

Exit mobile version