I membri de La Stanza Della Nonna durante uno scatto promozionale.
I membri de La Stanza Della Nonna durante uno scatto promozionale.

LA STANZA DELLA NONNA arrivano DOVE GLI OCCHI NON POSSONO ARRIVARE

La Stanza della Nonna sono tornati con un nuovo album: “Dove gli occhi non possono arrivare”. Il secondo della loro attività ma rappresenta un altro inizio. Da sette elementi, il gruppo siculo, è passato a quattro e ciò si è riflesso nelle scelte musicali. Per quanto riguarda i temi affrontati, si è deciso di raccontare tutto ciò che li ha attraversati, negli anni, come persone e cittadini.

Sette tracce nate, cresciute e lavorate con costanza prima di assumere la versione definitiva. Tracce che partono con solo chitarra e voce di Gianluca Fontanaro e Claudio D’Iglio (chitarra solista-ritmica-voce) e poi, improvvisamente, diventano altro di conseguenza all’apporto dato dagli altri componenti Bruno Di Sarcina (tastiere-synth), Giuseppe Ruggeri (basso), Antonio Ramires (batteria).

Tra cambiamenti, radici e spostamenti è passato il tempo ma non la voglia di utilizzare la musica come un grande racconto popolare. Il folk non è stato dimenticato, ma accompagnato da suoni moderni. Ecco, allora, che arrivano brani come “Anima d’Idrogeno” e “Torri, cattedrali, strade e cimiteri” che riportano alla fragilità e all’ossessione di questi tempi: l’accumulare. L’anima degli uomini è sempre in burrasca e per questo, cerca di aggrapparsi agli oggetti. Ma tutte queste cose materiali serviranno a qualcosa?

Maturare insieme alla fantasia è ciò che La Stanza della Nonna sta facendo con “Dove gli occhi non possono arrivare”

“Dove gli occhi non possono arrivare” è una macchina del tempo in cui sedersi e farsi trasportare per smettere di giocare e prendersi le proprie responsabilità sul presente. E se anche Cobain, smettesse di giocare con i quadratini sarebbe un bel finale per riaverlo e farlo crescere con loro eppure La Stanza della Nonna lo sa che Cobain farà sempre ciò che gli pare e, nonostante quel legame, hanno sentito il bisogno di evolversi. Staccarsi dai propri riferimenti musicali è necessario per trovare una propria identità.

Alla propria essenza, però, si arriva grazie anche alla fantasia che sin da piccoli spinge ad intraprendere strade e percorsi curiosi. In fondo, è grazie ai sogni che si insegue ciò che si vuole diventare; che tu voglia essere un musicista, un cantautore o un medico. Quando si smette di sognare, si smette di inseguire i pensieri. Quei pensieri, a volte, possono essere confusi e non chiari, ma averli salva tanti di noi poichè conferiscono al mondo circostante un senso che non avrebbe. Maturare insieme alla fantasia è ciò che La Stanza della Nonna sta facendo.

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