Lo shock rocker Marilyn Manson.
Lo shock rocker Marilyn Manson.

MARILYN MANSON: “Non voglio sembrare il JOHN LENNON della situazione”

Siamo alla vigilia dell’uscita del nuovo album di Marilyn Manson . “We are Chaos”, infatti, uscirà domani. Abbiamo già apprezzato l’uscita del videoclip di qualche tempo fa (qui il link). Fa sorridere come il Reverendo non abbia davvero bisogno di mezzucci per ricordare al mondo della sua esistenza. Nel panorama musicale italiano si creano scandali almeno una settimana prima di una pubblicazione, per catturare l’attenzione del pubblico. Marilyn Manson, durante la sua intervista a Consequence of Sound esprime tutta la sua preoccupazione circa il periodo storico che ci troviamo a vivere. La sua attenzione si focalizza sugli Stati Uniti d’America, epicentro di rivolte contro le disuguaglianze sociali e il razzismo.

“È qualcosa di terrificante se ci si pensa. Suppongo che i nostri genitori e i nostri nonni abbiamo attraversato difficoltà e problemi ben più duri, dalle guerre fino alla crisi finanziaria, oltre ad altre malattie che hanno distrutto molte parti del mondo in vari Paesi, non solo il nostro. Secondo me, forse potremmo avere un barlume di speranza se tutti noi smettessimo di focalizzarci sugli aspetti negativi della nostra cultura. In generale, come americani, potremmo provare a unirci il più possibile”.

Marilyn Manson critica il razzismo e il classismo insito nel sistema sociale del suo Paese

Possiamo immaginare il Reverendo storcere le labbra in un sorrisino beffardo mentre dice:

“Non è mia intenzione sembrare il John Lennon della situazione”

Ma la riflessione politica della voce di “(S)aint” prosegue con la sua consueta lucidità.

“Penso sia arrivato il momento che, una volta per tutte, persone di culture diverse, stili di vita diversi, età diverse, personalità diverse, sesso, razza e qualsiasi altra cosa sia, anche religioni diverse, concordino almeno sul fatto che abbiamo bisogno di cambiare le cose tutti insieme”.

Marilyn Manson è preoccupato degli effetti della reclusione sui più deboli

Su alcune categorie di emarginati, infatti, prudenza necessaria per contenere la pandemia sta infliggendo ferite psicologiche molto profonde

“Se con i miei dischi sono riuscito a fare qualcosa per contribuire alla salute mentale e alla felicità di qualcuno è una cosa buona,  perché questa situazione mi preoccupa molto e penso che stare chiuso in casa per così tanto tempo possa davvero avere un peso sulla salute mentale di alcune persone. Si tratta di qualcosa contro il quale ho lottato nella mia vita. Mia madre soffriva di schizofrenia, una patologia che le è stata diagnosticata solo dopo molti anni, quindi so di cosa parlo ecco perché vi dico che è davvero dura per le persone che non possono avere un sostegno appropriato e l’attenzione di cui hanno bisogno da parte della loro famiglia o del personale sanitario. Da osservatore e da cittadino, penso che questa sia l’unica risposta intelligente possibile che io possa dare, per quanto politica possa essere”.

La musica e la bellezza ci salveranno, sempre! Noi non vediamo l’ora di ascoltare integralmente “We Are Chaos”. Chissà cosa avrà inciso nelle 9 tracce che mancano all’ascolto totale del disco. Tutti con le orecchie tese per ascoltare finalmente un nuovo lavoro di Marilyn Manson, 3 anni dopo l’uscita di “Heaven Upside Down”. Intanto ascoltiamo un altro brano caricato poche ore fa su YouTube. Buon ascolto!

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