“wecomevaGiovannituttobene?” è un disco di sette tracce. In apertura, l’omonimo brano prodotto da Peccifoeger cuce insieme spezzoni di voci provenienti da messaggi vocali e video. Si prosegue con “starlight”, il singolo di lancio del disco, in cui convivono pop, reggaeton e tempi dispari. E poi ancora “kaleidoscope”, dove dominano le chitarre distorte che ricordano un po’ i primi Biffy Clyro, per lasciare spazio a delle strofe in stile Marilyn Manson e ritornelli orecchiabili. In “Perineum”, la collaborazione con Kimika-Haski-Zatto dà un’impronta decisamente più rap old-skool al brano, per sfociare ancora nel reggaeton e nelle chitarre distorte. Tuttavia, a nostro avviso il brano più interessante è “Perineum” (feat. Simon Evans), in cui la commistione di generi ed influenze diverse sembra particolarmente riuscita.
Quello che un tempo si chiamava crossover, adesso è semplicemente Krapach
Dimenticate suoni puliti e produzioni stellari. “wecomevaGiovannituttobene?” di Krapach è un disco autoprodotto, sporco, in cui la cura per il bel suono non è di casa. Ed è un peccato: forse qualche attenzione e rifinitura in più avrebbero potuto fare la differenza. Un’altra nota dolente: l’inglese di Krapach non è il massimo, e potrebbe essere intrigante sentire qualche brano in italiano. Detto questo, “wecomevaGiovannituttobene?” è un disco in cui troviamo idee interessanti. La fusione di generi è divertente, estremizzata ed inaspettata, e l’inserimento di tempi dispari in brani di matrice pop è particolarmente azzeccata e stuzzicante. Siamo curiosi di sapere cosa tiene in serbo il futuro per Krapach.