Questa premessa chiarisce subito che l’album di Saverio D’Andrea è un compendio di episodi e situazioni in cui molti ascoltatori possono rispecchiarsi. Sviscerando il sentimento principe che muove la penna di poeti e cantautori, “Anatomia di una colluttazione” racconta la quotidianità, le difficoltà, gli entusiasmi ma anche la noia e i compromessi di una relazione.
“Anatomia di una colluttazione” di Saverio D’Andrea racconta la quotidianità, gli entusiasmi ma anche i compromessi di una relazione.
Il più grande pregio di questo giovane cantautore è la capacità di saper costruire dei brani orecchiabilissimi; ci si ritrova a canticchiarli nei momenti più impensabili. Attinge dalla musica rock anni ‘60, dallo swing, dalla country, senza perdere la vena cantautoriale tutta italiana; il sound di Saverio D’Andrea risulta allo stesso tempo familiare e fresco.
I testi di “Anatomia di una colluttazione” sono perfettamente cuciti sulle note che li accompagnano. I moltissimi giochi di parole descrivono immagini chiare e appropriate, spesso strappando anche un sorriso. Per esempio, in “Lacuoratore”, è davvero deliziosa l’immagine di un cuore che si sveglia la mattina alle 7 per andare a lavorare e tener vivo il sentimento amoroso.
Un’altra dote che caratterizza Saverio D’Andrea è la sua capacità di non prendersi troppo sul serio. L’amore narrato da Saverio D’Andrea mostra un’anima scanzonata, ma non mancano brani intensi e commoventi, come “Tua culpa” e “Superpoteri”.
In ultimo, avendo assistito a più concerti di Saverio, posso dire con fermezza che le sue performance live sono cariche di un’energia contagiosa. La sua voce, scevra di virtuosismi e inutili impalcature, trae forza dal puro e semplice entusiasmo di condividere la propria musica davanti a un pubblico. Entusiasmo che soltanto un bravo performer, prima che un bravo cantautore, riesce a trasmettere.