Zanna con il suo “Strade secondarie” ci regala una sorta di ammodernamento del termine “cantautore”, riscritto in una chiave più attuale e con uno sguardo più approfondito verso l’insieme. Se i cantautori classici ci hanno abituato al classico binomio chitarra/pianoforte e voce, Zanna lavora all’insieme e al concetto di band vera e propria. Una delle parti più interessanti dal disco è questa sua classicità non scontata. “Strade secondarie” non è un disco che sperimenta chissà come. Zanna resta ancorato a questo pop-rock cantautorale, ma lo fa con carattere cercando di non risultare già sentito o scontato.
“Strade secondarie” di Zanna è un disco diretto e coerente
Altra cosa molto interessante è la grande cura per arrangiamenti e mixaggio. “Strade secondarie” è un disco che suona molto bene e si ascolta con gran piacere. Gli arrangiamenti sono curati e con la giusta dose di sfumature sonore. A Zanna non piace strafare, resta coerente col genere e mantiene la sua identità senza artifici innaturali. “Strade secondarie” suona naturale e si ascolta con gran piacere, è questo quello che conta.
“Strade secondarie” è un disco diretto, che va dritto al punto e lo fa nella maniera più spontanea e genuina possibile. Tra melodie azzeccate e arrangiamenti ben orchestrati questi circa 28 minuti di musica passano nelle casse rapidamente. La cosa bella di questo artista è la semplicità con in quale prende e ringrazia i maestri del cantautorato e del pop e ne fa suoi gli insegnamenti. Prende spunto senza copiare, costruisce tributi e citazioni ma mantiene intatto il suo io. Zanna cita ma non scopiazza, impara dai suoi ascolti e ce li ripropone nelle sue versioni.
Zanna è un artista originale e di carattere, e lo dimostra coon “Strade secondarie”
Il pop/cantautorato è al giorno d’oggi una delle vie più battute tra chi sceglie di fare musica. Chi sceglie questa via, con buone possibilità, è destinato ad essere una meteora e ad azzeccare il singolo del momento e poi basta. Zanna non è così. Dietro questo progetto c’è passione e c’è cognizione di causa, oltre che grande maestria con musica e parole.
“Strade secondarie” è un bel disco. Uno di quei lavori che, seppur molto classico, riesce a sorprendere e a lasciare qualcosa all’ascoltatore. Zanna ha fatto un buon lavoro e in questi 10 brani viene alla luce tutta la sua maestria e la sua raffinata sensibilità artistica. Un disco del genere si apprezza sia perché è un prodotto di buonissimo livello e sia per la sua spontaneità e la sua passione, due delle cose che (forse) mancano ai lavori dei cosiddetti big del pop. Un buon lavoro, l’ascolto è consigliato.