Ambientata in un distopico 2026, in cui l’organizzazione terroristica Obscurantis Order cerca di spazzare via la scienza e il pensiero, la storia narra le vicende di Nike. Il prodigioso bambino dalla memoria sovrumana è nato durante le guerre jugoslave, e ha promesso di proteggere nei suoi primi giorni di vita Amir e Leyla. Ora lotta per ritrovarli.
Questa primordiale incarnazione de “Il Sonno del Mostro” si è rivelata un grande successo.
Luigi Testoni, nei panni del protagonista, riesce a entrare in contatto col pubblico per tutta la durata della mise en éspace, con un’interpretazione alienata e spiazzante, tradita da alcuni momenti di eccessiva accademicità che comunque non invalidano la performance. Flavio Murialdi e Francesca Zerrilli danno il volto ai cattivi che amiamo odiare con carisma e fascino, anche se Optus Warhole convince solo fino a metà spettacolo, diventando una minaccia via via meno spaventosa, che inizia a mostrare debolezze e umanità proprio quando non c’è più tempo per approfondire la sua psicologia.
Il momento più emozionante si regge sulle ottime performance di Benedetta Rustici e di un’improbabile ma davvero convincente Marianna Arbia nei panni, rispettivamente, di Leyla e del suo anziano padre. Sebastian Jan Marzak non brilla particolarmente nei panni di Amir, complice la difficoltà del dover caratterizzare un personaggio che ha davvero poche battute d’impatto, e che viene delineato principalmente in funzione della propria storia d’amore.
Luigi Testoni, nei panni del protagonista, riesce a entrare in contatto col pubblico per tutta la durata della mise en éspace.
Prendendo atto dei limiti del mezzo, superandoli e giocandoci, Gabriele Paupini è riuscito a dirigere magistralmente il cast. Questa primordiale incarnazione de “Il Sonno del Mostro” si è rivelata un grande successo. Con la giusta produzione, e trovando collaboratori che condividano la volontà di uscire fuori dagli schemi di Federico Guerri e dei BiTquartett, la messa in scena si farà. Dimostrando al pubblico che l’unione fra fantascienza e teatro, dopotutto, può riuscire e sorprendere.